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venerdì 9 marzo 2012

APOEL NICOSIA: LA FAVOLA CONTINUA


l' undici dell' Apoel Nicosia
Cenerentola, Biancaneve, Hansel e Gretel e l’ Apoel Nicosia cos’ hanno in comune? I primi quattro sono tra i più famosi protagonisti delle fiabe, l’ Apoel invece sta riscrivendo le pagine della storia calcistica raccontandoci una favola dei tempi moderni.
Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere una squadra cipriota nelle magnifiche otto della Champions League eppure è la realtà. L’ ennesima impresa, questa volta ai danni della formazione transalpina del Lione, è valsa infatti un posto nei quarti di finale della Coppa Campioni e adesso chiunque affronterà la squadra di Ivan Jovanovic che sia il Barcellona, il Milan o il Real Madrid (se dovesse passare il turno) dovrà temere la ferrea volontà e determinazione di una squadra, di un popolo interno che non vuole smettere di sognare proprio adesso.
L’ Apoel, la squadra più blasonata di Cipro con i suoi 21 titoli nazionali, le 19 coppe di Cipro e le 12 supercoppe, era riuscito solo una volta a superare un turno di una competizione europea. Bisognare ritornare alla stagione 2002-03 quando, dopo essere stati eliminati dai preliminari di Champions, riuscirono a superare il primo turno di Uefa ai danni del Graz prima di essere brutalmente eliminati dai tedeschi dell’ Herta Berlino (5 a 0 nel doppio confronto).  La vittoria di ieri allo Stadio NEO Gsp (Pancyprian Gymnastic Stadium) se confrontata con tutti i risultati europei delle stagioni precedenti può far rendere l’ idea della grande impresa che Ailton e compagni hanno compiuto.
La Champions League 2011-12 per i giallo blu è iniziata già il 12 luglio dell’ anno scorso, periodo in cui tutti i calciatori professionisti sono ancora tranquillamente in vacanza, quando hanno dovuto affrontare il 2° turno preliminare. Dopo essersi sbarazzati agevolmente degli albanesi dello Skenderbeu (2 a 0 fuori casa e 4 a 0 nel ritorno) è iniziata una cavalcata trionfale che non è ancora arrivata al capolinea. Nel terzo turno preliminare sono gli slovacchi dello Slovan Bratislava (guidati in panchina da Weiss, giustiziere dell’ Italia ai mondiali sudafricani con la nazionale mitteleuropea) a cedere il passo alla squadra di Nicosia mentre nel quarto e ultimo turno preliminare a soccombere a Nuno Morais e soci sono stati i polacchi del Wisla Cracovia dell’ ex messinese Ivica Iliev. 
Dionisis Chiotis
Arrivati per la seconda volta nella loro storia ai gironi di Champions (la prima volta nel 2009-10 chiusero ultimi il proprio girone con 3 pareggi e altrettante sconfitte) in questa occasione l’ emozione per un nuovo debutto nel palcoscenico che tutti sognano non si è fatta sentire anzi…in un girone tutt’altro che facile sono riusciti addirittura a chiudere la prima fase in “first position”. Gli avversari dell’ Apoel nel raggruppamento G erano: i campioni uscenti della Premier League Russa cioè lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti e Mimmo Criscito; i pluridecorati ucraini (vincitori tra le altre cose della Uefa 2009 ed arrivati nella precedente edizione di Champions fino ai quarti) dello Shakhtar Donetsk, guidati in panchina dal giramondo Mircea Lucescu e con una “rosa” a tinte verdeoro (sono ben 8 infatti i brasiliani sbarcati sul fiume Kalmius) ed infine i campioni uscenti di Europa League, il Porto (che nella stagione precedente, con Villas Boas in panchina, aveva letteralmente dominato il campionato lusitano) di Hulk, di Joao Moutinho e del “bandido” James Rodriguez.
Le vittorie, in casa, contro Porto e Zenit, i tre pareggi e l’ unica sconfitta, per altro ininfluente, rimediata all’ ultima giornata contro lo Shakhtar hanno così permesso alla compagine della terza isola più grande del Mediterraneo (dopo Sicilia e Sardegna) di terminare davanti a tutti questo proibitivo girone.
una formazione del Lione avversario negli ottavi di finale

L’ urna di Nyon, sede dell’ Uefa, aveva poi regalato ai ragazzi del presidente Kyriakos Zivanaris uno scontro forse ancora più duro dei precedenti nel primo turno ad eliminazione diretta. La strada per arrivare ai quarti di finale infatti è stata assai complicata visto che gli avversari sul campo erano i 7 volte campioni di Francia (vittorie colte consecutivamente) dell’ Olympique Lione. Nonostante si fossero qualificati solo all’ ultima giornata del proprio girone con un rocambolesco e quanto mai sospetto 7 a 1 contro la Dinamo Zagabria (con tanto di sorrisi e occhiolini, da parte dei croati, ad ogni gol dei transalpini) la squadra di Remi Garde è una compagine fortissima e che può contare su giocatori di tutto rispetto, un mix di esperienza e gioventù, che solo due anni prima era arrivata fino alle semifinali di Coppa dei Campioni. Lisandro Lopez, Michael Bastos, Aly Cissokho, Cris e Hugo Loris sono solo alcuni dei nomi che compongo una rosa ampia e ben collaudata.
L’ andata, giocata in uno Stade de Gerland pieno all’ inverosimile, è stata un assalto all’ arma bianca da parte di Lopez e compagni che hanno letteralmente assediato l’ area cipriota per l’ intero incontro. Il fortino eretto da Dionisis Chiotis ha resistito per un’ ora prima di essere scalfito dal gol partita del giovanissimo Lacazette, comunque un risultato positivo per una squadra che nella sua storia recente non aveva mai vinto in trasferta in Champions (5 pareggi e 2 sconfitte).
la curva dei supporters dell' Apoel
Il 7 marzo 2012 poi verrà ricordato ai posteri come una data memorabile nella storia sportiva di Cipro. Tre immagini racchiudono sinteticamente la gara di ritorno: uno stadio stracolmo dove vivevano i sogni e le speranze di 800 mila ciprioti, il gol partita del brasiliano Gustavo Manduca e l’ esultanza sfrenata del portiere greco Chiotis, eroe di giornata con i suoi due rigori parati. Proprio lui, novello Achille perché proprio come il “Pelide” è sembrato a tratti invincibile e insuperabile, arrivato da Atene in cerca di gloria in questa isola ricca di contraddizioni etniche verrà ricordato come simbolo di un sogno…un sogno da cui speriamo non ci si possa mai svegliare…………….  


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