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lunedì 13 agosto 2012

Londra 2012: un arco tutto d’oro…


Frangilli-Galiazzo-Nespoli sul podio olimpico
Di solito si dice: “il primo amore non si scorda mai”; in questo caso verrebbe da dire che il primo oro non si scorderà mai. La prima medaglia della nostra Olimpiade, la prima volta che l’ Italia sale sul gradino più alto del mondo nella gara a squadre, la prima volta (da Barcellona ’92) che i maestri coreani non disputano la finale.
Con tutte queste prime volte passano sicuramente in secondo piano le cocenti delusioni nelle prove individuali. L’ eliminazione al primo turno del nostro novello “Guglielmo Tell” Michele Frangilli ad opera dell’ ucraino Hrachov, del re di Atene Marco Galiazzo (sconfitto dal messicano Serrano) e dell’ eterna speranza Mauro Nespoli (battuto dal taiwanese Chen) e gli scarsi risultati dell’ arco femminile (fuori agli ottavi la moldava naturalizzata, dopo il matrimonio con l’ex nazionale Roberto Cocchi, Natalia Valeeva e la pugliese Pia Lionetti. con la piccola, di statura, Jessica Tomasi out già al primo turno ed una bruttissima eliminazione ad opera della Cina nella prova a squadre) non possono però offuscare un impresa che ha del miracoloso.
la concentrazione di Galiazzo prima di scoccare il dardo
Nel cammino verso questo impensabile, e ciò rende il tutto ancora più bello, trionfo i primi a cadere sotto i colpi dei nostri atleti sono stati i taiwanesei (sconfitti con un eloquente 216-206 finale), la Cina nei quarti e il sorprendente Messico in semifinale le altre due avversarie verso la corsa all’ oro. Nell’ ultimo e decisivo incontro poi, anche grazie all’ inaspettata eliminazione della favoritissima Corea del Sud (4 titoli vinti da quando, a Seul ’88, venne introdotta questa disciplina) il match al cardiopalma contro i forti Stati Uniti. Brady Ellison, Jake Kaminski e Jacob Wukie (24,5 anni di media) però non hanno potuto fare nulla contro l’ esperienza dei nostri (30 anni precisi di media per noi) che nel loro palmares vantano anche un argento ai giochi di Pechino. 
la gioa dei nostri atleti dopo la vittoria
L’ affiatamento ed il sangue freddo degli italiani permettono ai nostri di accumulare subito un discreto vantaggio e, nonostante un recupero tentato nell’ ultimo degli otto set (anche grazie al classico “braccino” venuto al povero Galiazzo che conclude con un misero 8), quando l’ ultima freccia scoccata dal gallaratese Michele Frangilli (che ha sostituito il vecchio Ilario Di Buo) colpisce il centro pieno del bersaglio la gioia è tutta per noi, uno splendido 10, un oro storico che ci ricorda come il movimento dell’ arco italiano ci ha dato e continuerà a darci grandi soddisfazioni…

mercoledì 8 agosto 2012

Londra 2012: trionfo azzurro nello Shooting


Niccolò Campriani sul podio olimpico
Terminate le gare del tiro, 15 competizioni differenti (9 per gli uomini e 6 per le donne) per un totale di 45 medaglie assegnate, possiamo tirare le somme e constatare con sommo gaudio come per la spedizione azzurra le trentesime olimpiadi siano state un autentico successo. Rispetto a 4 anni fa infatti abbiamo ottenuto due medaglie in più (5 a 3) e guadagnato anche due posizioni nel medagliere finale. A Pechino furono i padroni di casa a dominare le scene (8 medaglie totali di cui 5 d’oro) seguiti a ragguardevole distanza dagli Stati Uniti (2 ori) e da Repubblica Ceca e Ucraina con l’ Italia in quinta posizione, quest’anno invece ci hanno superato solamente la Corea del Sud, trascinata dalla doppietta di Jin Jongoh nella pistola da 50 e da 10 metri, e i soliti Usa (che ringraziano il bi-campione olimpico Vincent Hancock nello Skeet) mentre lo squadrone cinese si accomoda dietro di noi per il minor numero di argenti conquistati.
la gioia del tiratore Massimo Fabbrizi
Atleta simbolo dello squadrone azzurro è stato sicuramente il fiorentino Niccolò Campriani. Il tiratore delle Fiamme Gialle, studente tra l’ altro della West Virginia University, che partiva con i favori del pronostico visto che era stato l’ autentico dominatore dell’ ultima coppa del mondo in due delle tre competizioni in cui gareggiava non ha tradito le attese aggiudicandosi 1 oro ed 1 argento. Dopo l’ amaro argento conquistato nella carabina ad aria compressa da 10 metri, dove fino al penultimo tiro era in netto vantaggio rispetto al rumeno Moldoveanu, tutti pensavano nell’ ennesimo crollo psicologico ed invece, dopo un positivo ottavo posto nella carabina da 50 metri proni, il trionfo nella specialità dove non era mai riuscito a primeggiare nelle gare importanti (39esimo a Pechino e due quinti posti tra Mondiali e Europei), la carabina 50 metri a tre posizioni. Otto punti di vantaggio sull’ americano Emmons nelle qualifiche (con annesso record olimpico) prima di terminare in scioltezza con un eloquente più sei sul sudcoreano Kim.
Luca tesconi assaggia il suo argento
L’ altro grande successo nel tiro a segno è rappresentato dallo stupendo argento vinto dal poliziotto Luca Tesconi nella pistola 10 metri ad aria compressa. Era da Atlanta ’96, l’ anno del mitico Roberto Di Donna, che non conquistavamo più un podio in questa specialità ed il toscano Tesconi si è dovuto arrendere solo alla superiorità del già citato coreano Jin.
Le altre due medaglie italiane arrivano dal tiro al volo, disciplina dalla grande tradizione (anche perché le armi sono costruite da fabbriche bresciane). Quattro anni fa a cantare l’ inno di Mameli fu Chiara Cainero (questa volta solo quinta nella Skeet), quest’ oggi a tenere in alto l’orgoglio tricolore è stata la ferrarese Jessica Rossi, trionfatrice nel trap femminile (con annesso record mondiale di 99 piattelli colpiti su 100).
Jessica Rossi baci l' oro appena conquistato
Sempre dal trap, versione maschile, arriva l’ ultima medaglia della ressegna a 5 cerchi. A prendere il posto di Giovanni Pellielo (argento a Beijing) è stato il marchigiano Massimo Fabrizi. Sconfitto nel terribile spareggio per l’ oro dalla sorpresa croata Cernogoraz ma con una medaglia al collo che dà nuovo lustro ad un movimento che rappresenta l’ elitè dello sport italiano.