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mercoledì 26 settembre 2012

CALCIO MERCATO: I VOTI ALLE 20 DI A (parte seconda)



Francesco Acerbi, uno dei top player rossoneri

MILAN: 4.5 vendere due pezzi da novanta come Ibra e Thiago Silva per 63 milioni di euro (con relativo risparmio sui loro astronomici ingaggi) a quei nababbi del Paris Saint Germain è stata una mossa sacrosanta, la vera colpa di Galliani e company è invece quella di non aver ceduto alle lusinghe transalpine dello scorso gennaio per Alexandre Pato. Per colpa dei capricci della viziatissima B.B. (Barbara Berlusconi) l’ emblematico Papero è rimasto in quel di Milanello (non sui campi ma nelle infermerie) e la società, che probabilmente avrebbe un Carlos Tevez in più nel motore, non avrebbe ceduto due dei suoi campioni più rappresentativi. Altro grande errore della dirigenza è quello della conferma ad oltranza di un mediocre allenatore come Allegri. In due anni hanno abbandonati i rossoneri i vari Pirlo, Gattuso, Inzaghi, Zambrotta, Seedorf, calciatori che hanno rappresentato una fetta importante della storia societaria di via Turati (allontanatisi per i cattivi rapporti con il tecnico livornese) e francamente la scelta tra un allenatore presuntuoso e arrogante e calciatori che hanno portato i diavoli in cima al tetto del mondo non dovrebbe essere difficile (probabilmente le troppe cene da Giannino hanno annebbiato la vista a Galliani).
Costant, Zapata, Acerbi, Traore, Montolivo e Bojan francamente non potrebbero nemmeno allacciare gli scarpini ai vecchi campioni passati da San Siro, eppure i tifosi saranno costretti a vederli scendere in campo la domenica ripensando malinconicamente ai tempi andati. La salvezza non dovrebbe essere un problema, ma è lecito non aspettarsi molto di più dall’Allegri (non si sa ancora per quanto) band. L’unica nota positiva di questo periodo a tinte poco rosse e molto nere è nella casella del saldo tra le cessioni e gli acquisti: + 45 milioni di euro..

la classe di Insigne per dimenticare Lavezzi
NAPOLI: 6+ Behrami, Gamberini e Mesto sono buoni rincalzi per l’ immediato, Insigne, El Kaddouri e Uvini rappresentano invece il futuro. I giocatori ormai conoscono a memoria le alchimie tattiche di Mazzarri e Pandev, erede designato tra i titolari del Pocho Lavezzi, potrebbe diventare l’ arma in più nello scacchiere partenopeo (nonostante lo ritenga un giocatore sopravalutato). Se poi il tecnico toscano dovesse smettere di consegnare i gradi del titolare al vecchio e logoro Aronica in favore della freschezza di Britos (praticamente inutilizzato l’ anno scorso ma acquistato come titolare fisso della difesa a 3) e se Cavani rispetterà gli standard realizzativi ai quali ci ha abituato stiamo certi che i campani lotteranno fino all’ ultimo per un posto in zona Champions.


Dybala, il futuro fenomeno è sbarcato a Mondello
PALERMO: 4 Beppe Sannino (3 promozioni, una qualificazione ai play-off e una tranquilla salvezza negli ultimi 5 anni), uno dei 4/5 tecnici italiani più preparati attualmente, è resistito solamente tre giornate prima di venire esonerato. Il record di Pioli (esonerato dopo qualche settimana di ritiro) difficilmente verrà battuto ma Maurizio Zamparini si conferma ancora una volta un personaggio sui generis (chiedere ai vari Sogliano, Panucci o agli oltre 40 allenatori esonerati negli anni di presidenza). La difesa, perso un perno come Silvestre oltre all’ addio del poliedrico Migliaccio, con il solo innesto di Von Bergen non è eccelsa, il centrocampo con gli arrivi di Kurtic e Arevalo Rios (oltre ai confermati Donati e Bertolo) oltre al ritorno di Franco Brienza (pupillo di Sanino) è un giusto mix di forza e tecnica. In avanti tutti gli occhi saranno puntati sul nuovo fenomeno argentino sbarcato a Mondello: quel Paulo Dybala di cui tutti dicono un gran bene. Se il giovane puntero arrivato dall’ Instituto de Cordoba ben si amalgamerà con i vari Hernandez, Miccoli e Budan allora le cose andranno per il verso giusto…


Amauri, ritornato a Parma per rinascere
PARMA: 6 fuori Giovinco e Floccari e dentro Amauri e Pabon (oltre al giovane e promettente algerino Belfodil). A prima vista sembrerebbe un cambio in perdita ma se Amauri, reduce da una deludente mezza stagione alla Fiorentina, ritornerà quello visto al Tardini una stagione e mezzo fa (7 reti in 11 presenze) i gol saranno assicurati, Pabon è invece una vera e propria scommessa ma di lui si dice un gran bene (4 i milioni pagati all’ Atletico Nacional per assicurarsi le prestazioni del giovane colombiano) e se Ghirardi e Leonardi hanno puntato su di lui un motivo ci sarà. Fideleff, Rosi e Benalouane puntellano una difesa già ben affiatata, a centrocampo invece gli arrivi dell’ ex palermitano Acquah, di Marco Parolo, di Sotiris Ninis (promessa del calcio greco ed europeo finalmente pronto per diventare grande) e i riscatti definitivi di Valdes e Biabiany regalano quel giusto mix di corsa e tecnica che dovrebbe consentire agli emiliani di Donadoni una tranquilla salvezza.

Vukusic possibile sorpesa della matricola Pescara
PESCARA: 4 passare da Sansovini-Immobile-Insigne a Weiss-Vukusic-Jonathas equivale a considerarsi già spacciati prima di partire. Il record di punti in negativo (per ora questo odiato record appartiene al Lecce stagione ’93-’94) potrebbe essere battuto proprio dal Delfino. L’entusiasmo provocato dall’ effetto Zeman sembra già scemare e aver consegnato il timone del comando a Giovanni Stroppa (unica esperienza da allenatore tra i professionisti in Lega Pro con il Sud Tirol, senza neppure entusiasmare) potrebbe rivelarsi un azzardo. Salvarsi con i vari Perin, Terlizzi, Colucci, Blasi e Modesto come colonne portanti della squadra sembra pura utopia e per il ds Delli Carri urge un viaggio a Medjugorje.

mister Zeman tornato a Roma dop quasi tre lustri
ROMA: 6 naufragato il progetto Luis Enrique eccone un altro che probabilmente sarà ancora più deludente (cosa che appare difficile) del precedente. Affidare nuovamente la panchina giallorossa a Zdenek Zeman equivale quasi al suicidio. Spettacolo assicurato, svarioni e amnesie difensive anche, perché il boemo è il prototipo dell’ allenatore tanto fumo e poco arrosto: bel gioco, tanti gol ma alla fine…zero tituli. Il tridente Totti-Osvaldo-Destro è tanta roba ma è dietro il vero problema della Roma. In difesa, oltre al rientro dopo un lunghissimo stop di Burdisso, i vari Castan, Dodò, Piris e Balzaretti (quello dell’anno scorso soprattutto) non sembrano regalare gran sicurezza. A centrocampo invece sono arrivati Bradley, buon giocatore ma comprato soprattutto perché americano, e Tachtsidis, mediocre centrale ellenico, quindi sostanzialmente la squadra non sembra molto migliorata rispetto a quella dell’ anno passato. La Zeman band è squadra che se in giornata può dar filo da torcere al Barcellona, ma che nel contempo può perdere dal Bologna di turno. Enigmatica.

Maxi Lopez punta principe dell' attacco blucerchiato
SAMPDORIA: 6+ le tre vittorie nelle prime tre giornate di campionato hanno già fatto dimenticare che la Doria è una neopromossa. Dopo il tormentone Benitez per la panchina è arrivato un motivatissimo Ciro Ferrara. Prima la deludente stagione da capo allenatore della Juve, poi la breve e positiva parentesi con l’ Under 21 e finalmente l’ occasione per dimostrare di avere la stoffa per allenare in serie A. Difesa pressoché immutata rispetto all’ anno scorso dove i giovani Rossini e Costa dovranno dimostrare di meritare la massima serie (unica novità il possibile ingresso a destra dell’ ex laziale De Silvestri al posto dello svizzero Berardi), la vera novità è però il centrocampo. Il ritorno in pianta stabile di Andrea Poli a cui si è affiancato Enzo Maresca (tornato finalmente in Italia dopo un lungo viaggio tra Spagna e Grecia), oltre al confermato e promettente Obiang, costruiscono una mediana di assoluto valore e se anche capitan Palombo verrà reintegrato in rosa per Ferrara ci sarà l’ imbarazzo della scelta. In avanti confermatissimo il tridente di lippiana memoria (cambiano solo gli interpreti) dove Maxi Lopez, garanzia in fatto di gol, è la boa centrale con ai lati il velocissimo paraguagio Estigaribbia (buon acquisto il suo dopo una stagione in chiaro scuro alla Juve) e il brasiliano Eder (da vedere se pronto finalmente per la A). A Marassi l’ entusiasmo è palpabile e una stagione di vertice, stile Atalanta dell’anno passato, non è da escludere.

Ze Eduardo in cerca di riscatto dopo l' esperienza genoana
SIENA: 5,5 sei punti di penalizzazione non sono facili da metabolizzare ma siamo certi che un vecchio marpione come Serse Cosmi saprà dare i giusti stimoli per un impresa che si presenta assai ardua. Felipe, Contini, Rubin, Dellafiore e Paci regalano quell’ esperienza necessaria ad una squadra che deve salvarsi, a centrocampo invece sono arrivati Valiani e Rosina (sarà lui il nuovo Franco Brienza?) e se D’Agostino dovesse mantenere una condizione fisica accettabile durante tutto l’arco della stagione verrebbero risolti parecchi problemi. L’ incognita maggiore è però per l’ attacco, l’addio di Mattia Destro verso lidi più splendenti lascia un vuoto facilmente colmabile. Lo Ze Eduardo visto a Genova di sicuro non potrà colmarlo, se ritornerà ad essere quello dei tempi del Santos magari si. Se Emanuele Calaiò ripeterà gli standard delle ultime stagioni (infortuni permettendo) e verrà ben supportato da uno tra Ze Love, Campos Toro (autentica scommessa di Luca Antonelli) e Larrondo (quando tornerà dalla squalifica per il calcio scommesse) allora un pensierino alla salvezza si potrà fare altrimenti il ritorno in serie Bwin sarà certo.

Alessio Cerci, neo fantastista dei granata
TORINO: 6+ il ritorno in serie A è stata un autentica manna dal cielo per i tantissimi tifosi granata. L’ entusiasmo dei piemontesi potrebbe essere l’ arma in più per una salvezza alla portata. Gillet e Gazzi, pupilli di Ventura dai tempi del Bari, e l’ arrivo di Alessio Cerci (rinato con il tecnico ligure in quel di Pisa) rimpolpano positivamente i tre reparti. In difesa, oltre all’ esperto portiere belga, sono arrivati anche Agostini dal Cagliari e lo sconosciuto, ex maiorca, Pablo Cacares mentre a far coppia in mezzo al campo con l’ex senese Gazzi ci sarà Matteo Brighi. Nei quattro là davanti (4-2-4 il modulo preferito dal tecnico nativo di Genova), oltre al confermato Bianchi (terminale offensivo principe del Toro di Urbano Cairo) ci sarà spazio per la fantasia di Cerci e Mario Santana (un po’ sbiadito dopo l’esperienza tra Napoli e Cesena) e per la concretezza e l’ impegno di Sgrigna, Stevanovic o Meggiorini. 

la gioia di Luis Muriel e Maicosuel
 UDINESE: 5,5 l’ ennesima eliminazione ai preliminari di Champions (se l’anno scorso con l’Arsenal era pura utopia quest’anno con il Braga si doveva passare) e l’inizio di campionato balbettante sono segnali poco incoraggianti per i friulani. Non si può pensare di vendere, e bene, i pezzi più pregiati (vedi Isla e Asamoah) e trovare immediatamente sostituti all’ altezza. Il terzo posto ma anche i preliminari di Europa League sembrano autentiche chimere a meno che i vari Willians, Maicosuel o Allan si riscoprano campioni. Difesa immutata con Danilo, Domizzi e Benatia titolari (Brkic in porta è più o meno equivalente a Handanovic), centrocampo dove Basta e Armero (probabilmente i pezzi pregiati del prossimo calciomercato bianconero) stazionano sulle fasce con in mezzo un terzetto composto da Pereyra, Pinzi e Willians (Lazzari, Maicosuel e Allan le alternative). In avanti tutto il peso è sulle spalle dell’ inossidabile Di Natale con Fabbrini o Barreto a fare da comprimari (purtroppo il giovane e promettente Muriel resterà ai box per qualche mese). Con una rosa ridotta all’osso (per quanto riguarda i possibili titolari), soprattutto davanti dove potevano essere trattenuti Floro Flores e Cuadrado, prevedo una stagione di transizione con poche soddisfazioni per il caloroso pubblico del “Friuli”. 

CALCIOMERCATO: I VOTI ALLE 20 DI A (parte prima)


El Tanque Denis puntero principe della Dea

ATALANTA: 6,5 la squadra rivoluzione dello scorso campionato è rimasta pressoché invariata. Il riscatto del Tanque Denis, la conferma di Cigarini e Stendardo e la resistenza alle lusinghe per Schelotto sono colpi non da poco. James Troisi, arrivato alla Dea nell’ operazione Gabbiadini-Juve, Facundo Parra (un argentino di quelli che piacciono tanto al direttore Marino) e la zanzara De Luca (autentico mattatore in serie B con la maglia del Varese) sono le scommesse che permetteranno a mister Colantuno di aumentare il tasso tecnico di una formazione che, giocando con la grinta e l’intensità dell’ anno passato, non dovrebbe avere problemi a disputare un campionato di mezza classifica.

Alberto Gilardino, a lui il compito di far dimenticare Di Vaio
BOLOGNA: 5,5 Portanova (squalificato nell’ ambito del calcio scommesse), Ramirez, Di Vaio, Mudingayi e Gillet sono giocatori che da soli valevano mezza salvezza e senza di loro sarà impresa ardua. Il bravo e preparato Pioli dovrà inventarsi alchimie tattiche prodigiose per condurre la squadra verso un campionato tranquillo. L’arrivo di Curci e la conferma di Agliardi non possono far dormire sonni tranquilli là dietro, Cesare Natali, svincolatosi dalla Fiorentina, dovrebbe portare esperienza e qualche gol. Michele Pazienza e Tiberio Guarente (piede sopraffino ma praticamente inattivo da quasi due anni) dovranno sopperire alla partenza del congolese, perno insostituibile di mister Pioli, Gaby Mudingayi verso l’ Inter. L’ addio di Gaston Ramirez, futuro top player, dopo una telenovela durata mesi e venduto al neo promosso club inglese del Southampton (ma un posto in una grande squadra italiana per lui non c’era?) lascia un vuoto difficilmente colmabile. Manolo Gabbiadini, giovane di belle speranze, ha altre caratteristiche tecniche e tutto dovrà passare dalle giocate di Alino Diamanti (gran colpo il suo riscatto dal Brescia). Se Diamanti si confermerà quello della passata stagione e dell’ Europeo e Alberto Gilardino, il sostituto di capitan Di Vaio, si sveglierà dal letargo che sembra averlo colpito ormai da un bel po’ non dovrebbero esserci problemi, altrimenti ci sarà da soffrire fino in fondo.
l' esultanza di Sau dopo il primo gol in A
CAGLIARI: 6 rosa pressoché immutata. In difesa se n’è andato Canini, direzione Genova, ed è arrivato Rossettini dal Siena. Sono stati riscattati definitivamente bomber Pinilla, Albin Ekdal, Daniele Dessena e Thiago Ribeiro. La scommessa è rappresentata da Sau, 41 gol nelle ultime due stagioni con Foggia e Juve Stabia, pronto per il definitivo salto di qualità. Se il folletto di Nuoro si ripeterà anche in serie A, se Cossu si confermerà ai livelli di un paio di stagioni fa e con un Mauricio Pinilla da oltre dieci gol, per gli isolani e per mister Ficcadenti salvezza alla portata. Una nota negativa la diatriba sul campo di gioco, Trieste? Quartu?...a Cellino l’ardua sentenza.

El Pata Castro, futuro idolo del Massimino
CATANIA: 6 anche per gli elefantini squadra che stupisce non si cambia. Se ne sono andati il direttore sportivo, quel Pietro Lo Monaco regista principe del miracolo etneo, e l’ allenatore Vincenzo Montella che dopo un ottimo campionato ha spiccato il volo, in perfetto stile “Aeroplanino”, verso Firenze. Sergio Gasparin, esperienza ventennale a Vicenza, Venezia, Udinese e Sampdoria, è una garanzia, l’ allenatore Rolando Maran è invece una scommessa (all’ esordio in serie A dopo una vita da comprimario in B). Nessuna partenza di rilievo e nessun acquisto di punta. Oltre al ritorno del desaparecido portiere Andujar gli unici due a poter partire tra i titolari sono, stranamente verrebbe da dire, i due sudamericani Rolin e Castro. Uruguagio e difensore roccioso il primo, mentre El Pata Castro è un esterno d’attacco nel giro della nazionale albiceleste.


Marco Rigoni, a caccia di conferme dopo l' anno a Novara
CHIEVO: 6,5 anche quest’anno il direttore Sartori si conferma un top player della scrivania. Più di sei milioni di euro di attivo dal mercato e una nuova rosa pronta per una salvezza tranquilla.  Il passaggio di Acerbi, via Genoa, al Milan e di Bradley alla Roma sono state due perle del calciomercato. Guadagnare 1,5 milioni dalla cessione di un bidone come Fernando Uribe ai colombiani dell’Atletico Nacional vale da solo mezzo voto in più. Al posto del centrale finito a Milanello è arrivato il semisconosciuto Paul Papp (pagato 2,5 milioni di euro) dai rumeni del Vaslui ma siamo sicuri che il fiuto di Sartori raramente sbaglia ed il giovane rumeno non farà rimpiangere Acerbi. A centrocampo poi il colpo Marco Rigoni, riscopertosi campione al suo esordio in serie A, è roba che al Bentegodi nessuno si poteva immaginare mentre David Di Michele (nonostante i suoi 36 anni) potrà fornire un certo numero di gol e rivelarsi un ottima spalla per il sempreverde Pellissier.


l' esultanza di Borja Valero e Luca Toni
FIORENTINA: 7- l’ addio di Pantaleo Corvino, deus ex machina del progetto Della Valle, pareva la fine della Fiorentina dei miracoli invece con il buon Pradè in linea di comando ADV ha riaperto i cordoni della borsa costruendo una squadra da 5/6 posto. 15,2 milioni di euro più un buon giocatore come Savic per la cessione del talentuoso Nastasic al City sono roba da statua in Piazza della Signoria per Pradè. Se poi ci aggiungiamo un'altra quindicina per Behrami, Cerci, Gamberini e Lazzari non possiamo che dare un giudizio positivo all’ operato societario. Sul fronte acquisti invece Tomovic, Roncaglia e Rodriguez puntellano in positivo una difesa orfana anche di Natali (passato a parametro zero al Bologna). I grandi botti però sono dalla cintola in su: David Pizarro, Alberto Aquilani, Giulio Migliaccio, Juan Cuadrado e soprattutto Borja Valero (colonna del Villareal dei miracoli) costituiscono, a mio avviso, il secondo miglior centrocampo in Italia dopo quello juventino. Il 7 – invece deriva dal mancato arrivo di un bomber adeguato per far coppia con Steven Jovetic (voto 10 alla resistenza viola sul mercato). El Hamdaoui è tutto da scoprire mentre il ritorno di Luca Toni è esclusivamente una soluzione di ripiego dopo le difficoltà ad arrivare al voltagabbana Berbatov e all’ argentino Lisandro Lopez.

Ciro Immobile, dopo i gol di Pescara sarà pronto per la seria A?
GENOA: 5,5 chiudere con un attivo di quasi 40 milioni, di questi tempi, non è affatto male. La gestione del repentino addio di un ottimo dirigente come Pietro Lo Monaco ha quasi del ridico; lavorare con uno come Enrico Preziosi non è cosa facile, anzi direi  che ha dell’ impossibile…il caso Velazquez è l’emblema del caos disorganizzato che regna nella patria dei Giochi Preziosi. Aver guadagnato 11 milioni di euro per Mattia Destro e altrettanti per Palacio, oltre ai 7,5 presi per l’enigma Veloso (accasatosi alla Dynamo Kiev)  in un periodo di vacche magre rende meno amaro il giudizio sul presidente e padre padrone dei grifoni. Nella casella acquisti i due top player dovrebbero essere Ciro Immobile (sorpresa della passata stagione) e il figliol prodigo Marco Boriello, anche se la loro coesistenza sarà assai difficoltosa. Se i vari Juan Manuel Vargas (abulico l’ anno scorso a Firenze), Bertolacci, Jankovic e Jorquera garantiranno quella fantasia e imprevedibilità di cui sono capaci per De Canio dovrebbe essere un annata tranquilla, in caso contrario difficilmente mangerà il panettone…

Palacio con la sua nuova casacca nerazzurra
INTER: 6,5 Handanovic, Silvestre, Alvaro Pereira, Palacio, Cassano e il riscatto di Guarin dovrebbero mettere l’ Inter su un gradino di rilievo nell’ inseguimento alla Juventus. Mezzo voto in meno per il trattamento riservato a Julio Cesar e Lucio, due pezzi importanti della storia recente di questa squadra meritavano più considerazione. Ma se Handanovic in porta può fornire le stesse garanzie del collega brasiliano e Silvestre può sostituire degnamente l’ ex capitano della Selecao, non altrettanto si può dire per il vuoto lasciato sulla fascia destra. L’ addio doloroso di Maicon (ma perché non un anno fa a 20 milioni e adesso si per soli 4 milioni?) non può essere colmato dal ritorno del volenteroso ma scarso Jonathan e l’ assenza del miglior terzinodel mondo si farà sentire eccome. Mudingayi e Gargano mi sembrano acquisti senza senso, due lottatori che non aggiungono niente ad una rosa che non aveva bisogno di ulteriori guerrieri del centrocampo. Se Palacio si confermerà anche in una grande, se Cassano (dopo aver coronato il suo sogno di vestire il neroazzurro) diventerà finalmente maturo e con un Coutinho più conscio delle sue qualità nel motore, Moratti vincerà la sua scommessa e proclamerà Stramaccioni santo subito…
  
l' esultanza del ghanese Asamoah
JUVENTUS: 6 nonostante siano i favoriti d’obbligo per il bis troppe cose non hanno funzionato a dovere. Mancavano due tasselli, un esterno sinistro e un centravanti, per rendere i bianconeri una corazzata a livello europeo e non è arrivato nessun giocatore con queste caratteristiche. Asamoah è un ottimo giocatore (come lo è Mauricio Isla, anche se a quelle cifre anche la Pergolettese poteva comprarli) ma non può reggere una stagione sulla fascia (ai posteri l’ ardua sentenza) visto che si trova meglio come interno di centrocampo. Per quanto riguarda invece il famigerato Top Player il mercato estivo torinese mi è sembrato quasi una barzelletta. Prima Van Persie (gran giocatore Oltremanica accasatosi poi al Manchester United) poi Llorente, Dzecko, Drogba (lui si che calzava a pennello) per arrivare infine a Bendtner (acquisto senza alcun senso da 0 in pagella), strappato alla concorrenza spietata del grande Siena (con tutto il rispetto). Nel mezzo l’ intromissione per strappare l’ attempato Berbatov alla Fiorentina mentre poi il bulgaro ha scelto di accasarsi al Fulham  per amore della moglie. Nomi sbandierati ai quattro venti, interviste concesse a destra e manca, dichiarazioni a volte sopra le righe…quando il dottor Marotta imparerà a diventare come Luciano Moggi forse sarà troppo tardi…

Ederson, preso a parametro 0 dal Lione
LAZIO: 5,5 il presidente factotum (direttore sportivo, allenatore, latinista, ecc.) questa volta è 
stato vittima dell’ immobilismo. Petkovic è sicuramente la scommessa più grande di una stagione che vede comunque la Lazio tra le prime 6-7 realtà del campionato. Gli unici arrivi di una certa sostanza sono stati Ciani (centrale prelevato da Bordeaux) ed Ederson (svincolato dal Lione) con il carcerato Breno (3 anni di galera per l’ ex centrale del Bayern) sogno proibito del triste mercato capitolino. Se Klose non avrà problemi fisici e Hernanes ritornerà il Profeta, per il terzo posto anche le Aquile potranno dire la loro…