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martedì 27 marzo 2012

SERIE A BASKET: IL DECLINO DELLA PALLACANESTRO ITALIANA


Tutti i tifosi italiani si aspettavano di vedere sui vari parquet dello Stivale Kobe Bryant sciorinare giocate di alta classe e spettacolarità invece il lockout Nba ha fatto arrivare, Gallinari a parte, nel Belpaese solamente modesti mestieranti della palla a spicchi. I vari Dajuan Summers, poi tagliato immediatamente da Siena, Omar Cook, play titolare di Milano, Jr Bremer (compagno del play “macedone” nell’ Emporio Armani), Douglas-Roberts, sbarcato a basket-city come top player, e Sean May di Montegranaro diciamo la verità tutti assieme non posseggono neppure un decimo dell’ appeal che ha il “black mamba”. 
Kobe Bryan star dei LA Laker
Anche se per un numero limitato di partite, vedere in Italia uno dei giocatori più forti nella storia del basket avrebbe sicuramente contribuito a rivitalizzare uno sport che, grazie anche alla cattiva gestione nella diffusione televisiva della massima serie, sta entrando in una spirale negativa che sembra non avere fine. L’ addio della famiglia Benetton, storico marchio che ha legato il suo nome ai grandi successi della Pallacanestro Treviso, l’ aver abbandonato Sky Sport per gettarsi a capofitto nelle braccia di Rai e La7 e i cattivi rapporti tra la Lega e la Federazione sono solo alcune delle gocce che stanno facendo traboccare un vaso ormai troppo colmo di problemi.
l' ennesimo trionfo della Montepaschi Siena
La qualità media della Serie A si è notevolmente abbassata basta vedere il rullino di marcia della capolista. La Mens Sana Siena che da un lustro domina letteralmente il nostro campionato non aveva mai subito un numero cosi alto di sconfitte in stagione regolare (ben 6 quando mancano ancora 8 giornate alla fine) e domina solamente un’ unica voce nelle statistiche di squadra (quella dei punti segnati con una media di 79.4 a gara). Il primato della banda Pianigiani chiaramente non è in discussione ma solamente perché le dirette inseguitrici hanno ancora più problemi della capolista. Due grandi squadre come Milano e Bologna faticano a trovare una certa continuità di rendimento cosa che le vede, prima protagoniste di prestazioni roboanti  e subito dopo sconfitte clamorosamente da formazioni ampiamente alla portata. 
Scariolo coach dell' EA7 Milano
Soprattutto Milano, allenata dal bresciano Sergio Scariolo (grande coach in Spagna ma che non si confrontava con la realtà italiana da ben 15 anni) e con un roster potenzialmente ancora più competitivo di Siena, sta deludendo le attese del pubblico. Da una formazione che può schierare giocatori come Bourousis e Fotsis, due totem del basket greco e protagonisti per anni sui parquet dell’ Eurolega, come Malik Hairston (dominatore del campionato l’ anno passato con la Montepaschi), due nazionali azzurri come Mancinelli e Gentile e che aveva in squadra anche un grande realizzatore come Drew Nicholas (2 Euroleghe conquistate con la maglia del Pana) tagliato qualche settimana fa per scarso rendimento, francamente ci si poteva aspettare di più di uno scialbo sesto posto frutto di 14 vittorie e ben 10 sconfitte. Dai problemi delle cosiddette “grandi” ne approfittano le piccole squadre e le sorprese del momento.
Basile della Bennet Cantù
Cantù ormai è diventata una realtà e la squadra di coach Trinchieri, cresciuta mentalmente anche dopo le grandi prestazioni in Europa, si candida seriamente come l’ antagonista principale allo strapotere toscano. Anche Sassari, dopo aver stupito tutti la stagione passata, si sta riconfermando ad altissimi livelli e con la freschezza e l’ imprevedibilità dei due cugini Diener darà del filo da torcere a tutti gli avversari che incroceranno i sardi nei play-off. La grande sorpresa del campionato è però sicuramente Venezia.
Young e Bowers di Venezia
Da Cenerentola della Serie A, ammessa al campionato dopo grandi battaglie legali fatte di ricorsi e controricorsi ai vari organi di giustizia (altro episodio che ha messo in ridicolo il basket italiano), a seconda in classifica il passo sembra lunghissimo eppure la squadra di Mazzon, guidata in campo dal trio a stelle e strisce Young-Clark-Slay, non vorrà certamente arrendersi adesso e vorrà regalare ai propri tifosi un lieto fine a questa favola in salsa lagunare.
Altre storiche protagoniste della Serie A come Varese, Treviso e Roma (l’ unica squadra che ha un italiano tra i primi venti top scorer della Lega e già questo dovrebbe fotografare il momento che vive la pallacanestro nostrana)  si barcamenano nei bassifondi della classifica alla ricerca di sporadiche vittorie che servono a rendere meno amaro il boccone per l’ ennesima stagione al di sotto delle attese. Aspettando per l’ ennesima volta un serio e degno avversario per contrastare la monotonia cromatica bianco-verde che dura ormai da troppo tempo ci si augura, già dall’ anno prossimo, che il campionato italiano di Serie A possa risollevarsi dalle macerie create dalla gestione Renzi perché gli appassionati, coloro che si emozionano nel sentire la frase “I love this game”, meritano veramente uno spettacolo migliore. 


giovedì 22 marzo 2012

SFIDE RAI 3: LO SPORT SOTTO UN ALTRO PUNTO DI VISTA…


Nato nel 1999 e in onda, fin dal suo esordio, su Rai 3 in seconda serata (tranne alcuni speciali trasmessi in prima fascia) questo programma racconta lo sport in chiave giornalistica. Immagini, parole, interviste e musica si fondono insieme per far vivere allo spettatore i personaggi e i momenti più significativi della storia sportiva italiana e non. Nato da un’ idea di Simona Ercolani, autrice tv che passa costantemente da programmi ad elevato tasso culturale come Sfide, Matador (uno speciale che ripercorre la carriera di Mentana, Vespa, Santoro e Lerner) e Wild "Oltrenatura" a produzioni di “tv spazzatura” come la Talpa, Uman e La Pupa e il Secchione, coadiuvata da Andrea Felici, Claudio Moretti e Cosimo Calamini questo splendido rotocalco ha fatto riaffiorare storie ed aneddoti che i più si erano scordati. Dal miracolo dell’ Avellino nell’ ’80-‘81, salvatosi da una retrocessione certa in serie B con l’ Irpinia devastata dal terremoto, all’ exploit di James “Buster” Douglas capace, nella sorpresa più generale, di sconfiggere sul ring di Tokyo il leggendario “Iron” Mike Tyson, passando per Marco Pantani e il suo diario fatto di cadute, vittorie, eccessi ed una morte atroce e in completa solitudine e finendo con il raccontarci di sportivi passati alla leggenda come Gilles Villeneuve o Ayrton Senna. Heroes di David Bowie (la canzone della sigla iniziale), le voci inconfondibili di Ughetta Lanari e Alberto Lori sono solo alcuni degli elementi, insieme alle migliaia di immagini recuperate dall’ infinito archivio Rai, che compongono un mosaico che rende di Sfide, a mio modesto giudizio, il programma sportivo più bello nella storia della televisione nostrana.



 







mercoledì 14 marzo 2012

SERIE A VOLLEY FEMMINILE: AL VIA I PLAYOFF

Si riconfermeranno campionesse le ragazze della Foppapedretti Bergamo?Sarà la volta buona per il primo tricolore di Villa Cortese?La Yamamay Busto Arsizio dopo aver dominato la stagione regolare riuscirà a reggere la pressione di grande favorita?Le sorprese Piacenza e Modena coronerrano la loro favola?DCon tutti questi interrogativi partono stassera i playoff, edizione numero 29, una lunga serie di partite che decideranno chi si contenderà il titolo nell atto finale della manifestazione, in una delle stagione più incerte della storia.
I numeri, fino ad ora, propenderebbero dalla parte di Busto Arsizio che in tutto il campionato è stato sconfitta una sola volta (guarda caso dalla Chateau D'Ax Urbino avversarie anche nei play off di Coppa Cev) dominando letteralmente tutte le avversarie (10 vittorie 3-0; 8 per 3-1 e 1 al tie-break) e mettendo in mostra una super coppia di sorelle: Aneta e Helena Havlickova sono infatti rispettivamente, al secondo posto con 344 punti messi a segno e al sesto posto con 308 punti vincenti realizzati nella speciale classifica dei top scorer.
la Yamamay vincitrice della stagione regolare
Le avversarie dei quarti sono però una squadra da prendere con le molle: l' Asystel Novara dell' esperto Gianni Caprara (3 Coppe dei Campioni e 2 scudetti con Bergamo e un Campionato del Mondo sulla panchina della Russia) può contare infatti su una coppia di schiacciatrici slave di tutto rispetto: Horvath e Barun e sulla freschezza della nazionale Barcellini. Nonostante nelle tre sfide di questa stagione le ragazze di Parisi abbiano fatto un sol boccone del sestetto piemontese (9 set a 0 lo score) i playoff sono un altra cosa e ci si aspetta un sostanziale equilibrio che sarà rotto solamente da piccoli dettagli all' interno di una serie che si preannuncia quanto mai combattuta.
Un gradino sotto le bustocche bisogna inserire di diritto le "cugine" della MC-Carnaghi Villa Cortese. Le varesini infatti si sono classificate immediatamente alle spalle della Yamamay (anche se staccate di 14 punti) e possono schierare in campo una vera e propria corazzata: dall' italo-canadese Pavan (miglior marcatrice del campionato) alla portoricana Cruz passando per la palleggiatrice a stelle e strisce Berg e finendo con le due sorelle Bosetti, Marcello Abbondanza (allenatore ormai da tre stagioni alla corte del presidente Gian Carlo Aliverti) ha tra le mani un bolide di formula uno (come dimostra l' accesso alla Final Four di Champions League ai danni di Bergamo) solo da condurre verso un traguardo ricco di successi. Il primo turno di questi play-off di casa nostra però gli ha messo contro una delle formazioni più forti (sulla carta) e vincenti degli ultimi anni (3 scudetto di fila dal 2008 al 2010). La Scavolini Pesaro infatti, nonostante una stagione disastrosa su tutti i fronti con il conseguente cambio di allenatore da Tofoli a Pedullà, è sempre una squadra di tutto rispetto e con un roster importante: la diagonale palleggiatore-opposto Ferretti - Ortolani e le due straniere Klineman- Brinker non possono certo far dormire sogni tranquilli a Guiggi (la grande ex) e compagne. La storia poi racconta che l' ultima volta che le due formazioni si sono affrontate ai playoff (nella finale scudetto 2009-10) furono proprio le marchigiane a dominare (la serie terminò 3 a 0) e quindi, anche in questo caso, nulla è dato per scontato.
la Arrighetti e la Signorile di Bergamo

Altra sfida ricca di significati è quella tra le marchigiane dello Chateaux D'Ax Urbino e le orobiche della Norda Foppapedretti Bergamo. Le prime, terze classificate nella regular season, sfoderano un collettivo di tutto rispetto nel quale spiccano le individualità delle due serbe Djerisilo e Blagojevic e della centralona made in Italy Ilaria Garzaro. Dall' altra parte della rete invece ci sono le campionesse in carica di Bergamo, otto volte vincitrici dello scudetto, che, già eliminate da tutte le competizioni, vedono nei play-off l' ultima spiaggia per dare una svolta ad una stagione amara di successi. Piccinini, Di Iulio, Arrighetti e Merlo sono nomi che danno da soli garanzia di successi e questa interessantissima sfida farà emergere i reali valori dei due sestetti.
Tay Aguero con la maglia della Liu Jo
L' ultima sfida, ma non per importanza, vede di fronte quelle considerate da tutti come le sorprese della stagione. La Rebecchi Piacenza, arrivata sorpendentemente anche alla finale di Coppa Italia, è infatti alla prima partecipazione assoluta ai play-off; per le avversarie di Modena invece siamo solo alla seconda partecipazione. Le piacentine hanno costruito un solido sestetto dove l' esperienza di veterane come Pachale, Leggeri, Turlea e Lehtonen è servita per raggiungere un inaspettato quarto posto finale (31 punti ma in vantaggio negli scontri diretti contro Modena e Bergamo appaiate a loro in classifica) mentre le modenesi, sulla falsariga delle corregionali, posso disporre dell' esperienza di atlete del calibro di Aguero , Rinieri, Croce e Paggi. Si preannuncia quindi anche questa come una sfida entusiasmante, l' ennesima disfida che si giocherà sul filo del rasoio in una delle stagioni più incerte della storia della pallavolo nostrana.




67° CAMPIONATO PALLAVOLO FEMMINILE A1 – Play Off Scudetto
Quarti di Finale – Il programma di Gara 1
Mercoledì 14 marzo ore 20.30

A Piacenza: Rebecchi Nordmeccanica Piacenza – Liu Jo Volley Modena (diretta Rai Sport 1)
Arbitri: Giulio Astengo – Armando Simbari
A Castellanza (VA): MC-Carnaghi Villa Cortese – Scavolini Pesaro
Arbitri: Maurizio Cardaci – Antonino Genna
Giovedì 15 marzo ore 20.30
A Urbino: Chateau d’Ax Urbino Volley – Norda Foppapedretti Bergamo (diretta Rai Sport 1)
Arbitri: Giampiero Perri – Massimo Marchello
A Busto Arsizio (VA): Yamamay Busto Ars    

Il resto del programma dei Quarti di Finale
Gara 2
Sabato 17 marzo ore 20.30

Liu Jo Volley Modena – Rebecchi Nordmeccanica Piacenza
Scavolini Pesaro – MC-Carnaghi Villa Cortese (diretta Rai Sport 1)
Lunedì 19 marzo ore 20.30

Asystel Volley Novara – Yamamay Busto Arsizio (diretta Rai Sport 2)
Norda Foppapedretti Bergamo – Chateau d’Ax Urbino Volley

Ev. Gara 3
Martedì 20 marzo ore 20.30 (*una gara in diretta su Rai Sport 1)

Rebecchi Nordmeccanica Piacenza – Liu Jo Volley Modena
MC-Carnaghi Villa Cortese – Scavolini Pesaro
Mercoledì 21 marzo ore 20.30
Yamamay Busto Arsizio – Asystel Volley Novara
Chateau d’Ax Urbino Volley – Norda Foppapedretti Bergamo

venerdì 9 marzo 2012

APOEL NICOSIA: LA FAVOLA CONTINUA


l' undici dell' Apoel Nicosia
Cenerentola, Biancaneve, Hansel e Gretel e l’ Apoel Nicosia cos’ hanno in comune? I primi quattro sono tra i più famosi protagonisti delle fiabe, l’ Apoel invece sta riscrivendo le pagine della storia calcistica raccontandoci una favola dei tempi moderni.
Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere una squadra cipriota nelle magnifiche otto della Champions League eppure è la realtà. L’ ennesima impresa, questa volta ai danni della formazione transalpina del Lione, è valsa infatti un posto nei quarti di finale della Coppa Campioni e adesso chiunque affronterà la squadra di Ivan Jovanovic che sia il Barcellona, il Milan o il Real Madrid (se dovesse passare il turno) dovrà temere la ferrea volontà e determinazione di una squadra, di un popolo interno che non vuole smettere di sognare proprio adesso.
L’ Apoel, la squadra più blasonata di Cipro con i suoi 21 titoli nazionali, le 19 coppe di Cipro e le 12 supercoppe, era riuscito solo una volta a superare un turno di una competizione europea. Bisognare ritornare alla stagione 2002-03 quando, dopo essere stati eliminati dai preliminari di Champions, riuscirono a superare il primo turno di Uefa ai danni del Graz prima di essere brutalmente eliminati dai tedeschi dell’ Herta Berlino (5 a 0 nel doppio confronto).  La vittoria di ieri allo Stadio NEO Gsp (Pancyprian Gymnastic Stadium) se confrontata con tutti i risultati europei delle stagioni precedenti può far rendere l’ idea della grande impresa che Ailton e compagni hanno compiuto.
La Champions League 2011-12 per i giallo blu è iniziata già il 12 luglio dell’ anno scorso, periodo in cui tutti i calciatori professionisti sono ancora tranquillamente in vacanza, quando hanno dovuto affrontare il 2° turno preliminare. Dopo essersi sbarazzati agevolmente degli albanesi dello Skenderbeu (2 a 0 fuori casa e 4 a 0 nel ritorno) è iniziata una cavalcata trionfale che non è ancora arrivata al capolinea. Nel terzo turno preliminare sono gli slovacchi dello Slovan Bratislava (guidati in panchina da Weiss, giustiziere dell’ Italia ai mondiali sudafricani con la nazionale mitteleuropea) a cedere il passo alla squadra di Nicosia mentre nel quarto e ultimo turno preliminare a soccombere a Nuno Morais e soci sono stati i polacchi del Wisla Cracovia dell’ ex messinese Ivica Iliev. 
Dionisis Chiotis
Arrivati per la seconda volta nella loro storia ai gironi di Champions (la prima volta nel 2009-10 chiusero ultimi il proprio girone con 3 pareggi e altrettante sconfitte) in questa occasione l’ emozione per un nuovo debutto nel palcoscenico che tutti sognano non si è fatta sentire anzi…in un girone tutt’altro che facile sono riusciti addirittura a chiudere la prima fase in “first position”. Gli avversari dell’ Apoel nel raggruppamento G erano: i campioni uscenti della Premier League Russa cioè lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti e Mimmo Criscito; i pluridecorati ucraini (vincitori tra le altre cose della Uefa 2009 ed arrivati nella precedente edizione di Champions fino ai quarti) dello Shakhtar Donetsk, guidati in panchina dal giramondo Mircea Lucescu e con una “rosa” a tinte verdeoro (sono ben 8 infatti i brasiliani sbarcati sul fiume Kalmius) ed infine i campioni uscenti di Europa League, il Porto (che nella stagione precedente, con Villas Boas in panchina, aveva letteralmente dominato il campionato lusitano) di Hulk, di Joao Moutinho e del “bandido” James Rodriguez.
Le vittorie, in casa, contro Porto e Zenit, i tre pareggi e l’ unica sconfitta, per altro ininfluente, rimediata all’ ultima giornata contro lo Shakhtar hanno così permesso alla compagine della terza isola più grande del Mediterraneo (dopo Sicilia e Sardegna) di terminare davanti a tutti questo proibitivo girone.
una formazione del Lione avversario negli ottavi di finale

L’ urna di Nyon, sede dell’ Uefa, aveva poi regalato ai ragazzi del presidente Kyriakos Zivanaris uno scontro forse ancora più duro dei precedenti nel primo turno ad eliminazione diretta. La strada per arrivare ai quarti di finale infatti è stata assai complicata visto che gli avversari sul campo erano i 7 volte campioni di Francia (vittorie colte consecutivamente) dell’ Olympique Lione. Nonostante si fossero qualificati solo all’ ultima giornata del proprio girone con un rocambolesco e quanto mai sospetto 7 a 1 contro la Dinamo Zagabria (con tanto di sorrisi e occhiolini, da parte dei croati, ad ogni gol dei transalpini) la squadra di Remi Garde è una compagine fortissima e che può contare su giocatori di tutto rispetto, un mix di esperienza e gioventù, che solo due anni prima era arrivata fino alle semifinali di Coppa dei Campioni. Lisandro Lopez, Michael Bastos, Aly Cissokho, Cris e Hugo Loris sono solo alcuni dei nomi che compongo una rosa ampia e ben collaudata.
L’ andata, giocata in uno Stade de Gerland pieno all’ inverosimile, è stata un assalto all’ arma bianca da parte di Lopez e compagni che hanno letteralmente assediato l’ area cipriota per l’ intero incontro. Il fortino eretto da Dionisis Chiotis ha resistito per un’ ora prima di essere scalfito dal gol partita del giovanissimo Lacazette, comunque un risultato positivo per una squadra che nella sua storia recente non aveva mai vinto in trasferta in Champions (5 pareggi e 2 sconfitte).
la curva dei supporters dell' Apoel
Il 7 marzo 2012 poi verrà ricordato ai posteri come una data memorabile nella storia sportiva di Cipro. Tre immagini racchiudono sinteticamente la gara di ritorno: uno stadio stracolmo dove vivevano i sogni e le speranze di 800 mila ciprioti, il gol partita del brasiliano Gustavo Manduca e l’ esultanza sfrenata del portiere greco Chiotis, eroe di giornata con i suoi due rigori parati. Proprio lui, novello Achille perché proprio come il “Pelide” è sembrato a tratti invincibile e insuperabile, arrivato da Atene in cerca di gloria in questa isola ricca di contraddizioni etniche verrà ricordato come simbolo di un sogno…un sogno da cui speriamo non ci si possa mai svegliare…………….  


domenica 4 marzo 2012

JUVE-CHIEVO: LO SCUDETTO SEMPRE PIU' IN SALITA


Per la prima volta sono riuscito ad andare al nuovissimo Juventus Stadium, una giornata però dal sapore agro-dolce. Dolce perchè assistere ad uno spettacolo all' interno di questo moderno e tecnologico campo di gioco è veramente appagante. Già da fuori l' atmosfera che si respira è quella delle grandi occasioni: i geni del marketing e dell' archittetura si sono dati un gran daffare per realizzare un gioiello del genere in una nazione obsoleta come l' Italia (in campo di impiantistica per il gioco del calcio si intende). Negozi, store, visione interna ed esterna della struttura sono costruiti con perizia e nessun dettaglio è lasciato al caso...niente da dire l' attesa è valsa il prezzo di biglietto, autostrada e benzina. Agro perchè la partita non è andata nel verso giusto, nonostante l' ulteriore stimolo di dover vincere a tutti i costi per riavvicinare il Milan, che nel pomeriggio grazie alle magie di Ibracadabra ha letteralmente demolito il Palermo, Buffon e compagni si sono fatti fermare sul pari dopo una partita sciatta e contro un Chievo privo anche del proprio uomo simbolo (Pellissier). Dopo un primo tempo letteralmente dominato, i clivensi hanno difeso per 45 minuti cercando di colpire solo in contropiede, è mancato per l' ennesima volta quel killer instinct che permette alle grandi squadre di chiudere definitivamente un incontro e così nel secondo tempo, quando ormai pareva tutto deciso, una disattenzione collettiva della difesa ha permesso al semisconosciuto difensore senegale Dramè di regalare un punto d'oro alla squadra di Mimmo Di Carlo.
Le pagelle dell' incontro:
BUFFON: 6,5 decisivo due volte su Thereau, sul gol riesce solo a toccare la palla ma è Bonucci a spingerla nel sacco
LICHTSTEINER: 5,5 l' elvetico, decisivo fino ad oggi nella stagione bianconera, sembra aver la spia della riserva accesa
BARZAGLI: 6 sempre preciso e puntuale, purtroppo un lieve infortuno lo costringe ad uscire dopo nemmeno mezz'ora
BONUCCI: 5,5 nonostante la pioggia di fischi al suo ingresso in campo si disimpegna egregiamente fino alla sfortunata azione del gol del Chievo: calimero...
CHIELLINI: 5.5 sempre scomposto nei suoi interventi ma con la genersoità cerca di colmare le lacune tecnico-tattiche, sul gol non è posizionato al meglio
DE CEGLIE: goleador di giornata e spina nel fianco della difesa veronese, con le sue accellerazioni e sgroppate sulla fascia sinistra crea pericoli costanti, mezzo voto in meno perchè l' azione del pareggio parte nella sua zona di competenza
CACARES: 6 senza infamia e senza lode, il centrale nella difesa a tre comunque non è il suo ruolo
PADOIN: 6,5 il più pericoloso, moto perpetuo gioca bene sia in fase di interdizione che in fase conclusiva: due suoi grandi tiri vengono respinti magnificamente dall' estremo difensore ospite
PIRLO: 6 sciorina classe ad ogni tocco di palla, meno ispirato del solito ma sempre decisivo
MARCHISIO: 5 come per Lichtsteiner anche per il nuovo Tardelli le batterie sono quasi esaurite, urge di un meritato e salutare riposo
GHIACCHERINI: 6,5 esterno di sinistra nel 4-4-2 iniziale, insieme a De Ceglie crea sempre scompigli e pericoli sulla sua fascia, un intervento nel primo tempo ai suoi danni grida al rigore
DEL PIERO: 6 nel quarto d' ora concessogli da Conte sembra non aver dimenticato come si gioca, vicinissimo al gol dopo un bellismo uno-due con Vucinic
VUCINIC: 4,5 il peggiore in assoluto, abulico, più dannoso che utile sembra sempre svogliato, i fischi dello stadio non lo scuotono anzi...in una parola: spaesato
MATRI: 5,5 lotta da solo contro i due marcantoni del Chievo, fa salire la squadra ma non riesce mai a rendersi pericoloso andando alla conclusione: acqua cheta....
CONTE: 5 sbaglia formazione iniziale dando per l' ennesima volta fiducia a Mirko Vucinic, sull' 1 a 0, invece di provare ad inserire un attaccante che potesse far salire la squadra e tentare il colpo del ko si chiude inserendo Cacares e passando al 3-5-2, troppo prudente e sperando nel detto sbagliando si impara spero che non ripeterà più certi errori.

SORRENTINO: 7,5 strepitoso in almeno tre interventi, due volte su Padoin ed una su Pirlo, se il Chievo torna a Verona con un punto il merito è soprattutto suo
FREY: 5,5 i pericoli maggiori la Juve li crea proprio sulla sua fascia e lui fatica a contenere l' irruenza di De Ceglie e Giaccherini
ANDREOLLI e ACERBI: 6 non hanno vita dura con le torri juventine, Matri e Vucinic pungono poco e loro chiudono con le buone e le cattive tutte le falle
DRAME': 6,5 tignoso e coriaceo, probabilmente andava espulso per un brutto intervento su Lichtsteiner ma il gol lo ripaga da una prestazione di gran cuore
LUCIANO e SAMMARCO: 5,5 entrambi reduci da numerosi problemi fisici faticano ad entrare nel ritmo partita e vengono surclassati dai centrocampisti juventini
BRADLEY: 6,5 l' americano gioca una gara di sostanza, quanto fiato abbia e quanti chilometri abbia corso lo sa solo lui
RIGONI: 6 cerca di rendere la vita dura a Pirlo, con l' aiuto del pelato del New Jersey, e ci riesce
THEREAU: 6 nonostante l' altezza questo francesino ha piedi buoni e cervello fino e là davanti fa faticare non poco la retroguardia bianconera
PALOSCHI: 5,5 terminale offensivo della squadra giallo-blu, è troppo leggero per reggere a certi livelli
MOSCARDELLI: 6 il suo ingresso rivitalizza il Chievo, questo novello samurai (nella capigliatura) non si da mai per vinto e cerca sempre di rendersi pericoloso
HETEMAJ: 6 anche lui come Moscardelli da sostanza e verve al secondo tempo dei veneti
DI CARLO: 6,5 nel primo tempo schiera una squadra troppo rinunciataria ma nella ripresa, grazie ai cambi da lui apportati, il Chievo cambia faccia e riesce a strappare un pareggio che vale quanto tre punti.