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mercoledì 26 settembre 2012

CALCIOMERCATO: I VOTI ALLE 20 DI A (parte prima)


El Tanque Denis puntero principe della Dea

ATALANTA: 6,5 la squadra rivoluzione dello scorso campionato è rimasta pressoché invariata. Il riscatto del Tanque Denis, la conferma di Cigarini e Stendardo e la resistenza alle lusinghe per Schelotto sono colpi non da poco. James Troisi, arrivato alla Dea nell’ operazione Gabbiadini-Juve, Facundo Parra (un argentino di quelli che piacciono tanto al direttore Marino) e la zanzara De Luca (autentico mattatore in serie B con la maglia del Varese) sono le scommesse che permetteranno a mister Colantuno di aumentare il tasso tecnico di una formazione che, giocando con la grinta e l’intensità dell’ anno passato, non dovrebbe avere problemi a disputare un campionato di mezza classifica.

Alberto Gilardino, a lui il compito di far dimenticare Di Vaio
BOLOGNA: 5,5 Portanova (squalificato nell’ ambito del calcio scommesse), Ramirez, Di Vaio, Mudingayi e Gillet sono giocatori che da soli valevano mezza salvezza e senza di loro sarà impresa ardua. Il bravo e preparato Pioli dovrà inventarsi alchimie tattiche prodigiose per condurre la squadra verso un campionato tranquillo. L’arrivo di Curci e la conferma di Agliardi non possono far dormire sonni tranquilli là dietro, Cesare Natali, svincolatosi dalla Fiorentina, dovrebbe portare esperienza e qualche gol. Michele Pazienza e Tiberio Guarente (piede sopraffino ma praticamente inattivo da quasi due anni) dovranno sopperire alla partenza del congolese, perno insostituibile di mister Pioli, Gaby Mudingayi verso l’ Inter. L’ addio di Gaston Ramirez, futuro top player, dopo una telenovela durata mesi e venduto al neo promosso club inglese del Southampton (ma un posto in una grande squadra italiana per lui non c’era?) lascia un vuoto difficilmente colmabile. Manolo Gabbiadini, giovane di belle speranze, ha altre caratteristiche tecniche e tutto dovrà passare dalle giocate di Alino Diamanti (gran colpo il suo riscatto dal Brescia). Se Diamanti si confermerà quello della passata stagione e dell’ Europeo e Alberto Gilardino, il sostituto di capitan Di Vaio, si sveglierà dal letargo che sembra averlo colpito ormai da un bel po’ non dovrebbero esserci problemi, altrimenti ci sarà da soffrire fino in fondo.
l' esultanza di Sau dopo il primo gol in A
CAGLIARI: 6 rosa pressoché immutata. In difesa se n’è andato Canini, direzione Genova, ed è arrivato Rossettini dal Siena. Sono stati riscattati definitivamente bomber Pinilla, Albin Ekdal, Daniele Dessena e Thiago Ribeiro. La scommessa è rappresentata da Sau, 41 gol nelle ultime due stagioni con Foggia e Juve Stabia, pronto per il definitivo salto di qualità. Se il folletto di Nuoro si ripeterà anche in serie A, se Cossu si confermerà ai livelli di un paio di stagioni fa e con un Mauricio Pinilla da oltre dieci gol, per gli isolani e per mister Ficcadenti salvezza alla portata. Una nota negativa la diatriba sul campo di gioco, Trieste? Quartu?...a Cellino l’ardua sentenza.

El Pata Castro, futuro idolo del Massimino
CATANIA: 6 anche per gli elefantini squadra che stupisce non si cambia. Se ne sono andati il direttore sportivo, quel Pietro Lo Monaco regista principe del miracolo etneo, e l’ allenatore Vincenzo Montella che dopo un ottimo campionato ha spiccato il volo, in perfetto stile “Aeroplanino”, verso Firenze. Sergio Gasparin, esperienza ventennale a Vicenza, Venezia, Udinese e Sampdoria, è una garanzia, l’ allenatore Rolando Maran è invece una scommessa (all’ esordio in serie A dopo una vita da comprimario in B). Nessuna partenza di rilievo e nessun acquisto di punta. Oltre al ritorno del desaparecido portiere Andujar gli unici due a poter partire tra i titolari sono, stranamente verrebbe da dire, i due sudamericani Rolin e Castro. Uruguagio e difensore roccioso il primo, mentre El Pata Castro è un esterno d’attacco nel giro della nazionale albiceleste.


Marco Rigoni, a caccia di conferme dopo l' anno a Novara
CHIEVO: 6,5 anche quest’anno il direttore Sartori si conferma un top player della scrivania. Più di sei milioni di euro di attivo dal mercato e una nuova rosa pronta per una salvezza tranquilla.  Il passaggio di Acerbi, via Genoa, al Milan e di Bradley alla Roma sono state due perle del calciomercato. Guadagnare 1,5 milioni dalla cessione di un bidone come Fernando Uribe ai colombiani dell’Atletico Nacional vale da solo mezzo voto in più. Al posto del centrale finito a Milanello è arrivato il semisconosciuto Paul Papp (pagato 2,5 milioni di euro) dai rumeni del Vaslui ma siamo sicuri che il fiuto di Sartori raramente sbaglia ed il giovane rumeno non farà rimpiangere Acerbi. A centrocampo poi il colpo Marco Rigoni, riscopertosi campione al suo esordio in serie A, è roba che al Bentegodi nessuno si poteva immaginare mentre David Di Michele (nonostante i suoi 36 anni) potrà fornire un certo numero di gol e rivelarsi un ottima spalla per il sempreverde Pellissier.


l' esultanza di Borja Valero e Luca Toni
FIORENTINA: 7- l’ addio di Pantaleo Corvino, deus ex machina del progetto Della Valle, pareva la fine della Fiorentina dei miracoli invece con il buon Pradè in linea di comando ADV ha riaperto i cordoni della borsa costruendo una squadra da 5/6 posto. 15,2 milioni di euro più un buon giocatore come Savic per la cessione del talentuoso Nastasic al City sono roba da statua in Piazza della Signoria per Pradè. Se poi ci aggiungiamo un'altra quindicina per Behrami, Cerci, Gamberini e Lazzari non possiamo che dare un giudizio positivo all’ operato societario. Sul fronte acquisti invece Tomovic, Roncaglia e Rodriguez puntellano in positivo una difesa orfana anche di Natali (passato a parametro zero al Bologna). I grandi botti però sono dalla cintola in su: David Pizarro, Alberto Aquilani, Giulio Migliaccio, Juan Cuadrado e soprattutto Borja Valero (colonna del Villareal dei miracoli) costituiscono, a mio avviso, il secondo miglior centrocampo in Italia dopo quello juventino. Il 7 – invece deriva dal mancato arrivo di un bomber adeguato per far coppia con Steven Jovetic (voto 10 alla resistenza viola sul mercato). El Hamdaoui è tutto da scoprire mentre il ritorno di Luca Toni è esclusivamente una soluzione di ripiego dopo le difficoltà ad arrivare al voltagabbana Berbatov e all’ argentino Lisandro Lopez.

Ciro Immobile, dopo i gol di Pescara sarà pronto per la seria A?
GENOA: 5,5 chiudere con un attivo di quasi 40 milioni, di questi tempi, non è affatto male. La gestione del repentino addio di un ottimo dirigente come Pietro Lo Monaco ha quasi del ridico; lavorare con uno come Enrico Preziosi non è cosa facile, anzi direi  che ha dell’ impossibile…il caso Velazquez è l’emblema del caos disorganizzato che regna nella patria dei Giochi Preziosi. Aver guadagnato 11 milioni di euro per Mattia Destro e altrettanti per Palacio, oltre ai 7,5 presi per l’enigma Veloso (accasatosi alla Dynamo Kiev)  in un periodo di vacche magre rende meno amaro il giudizio sul presidente e padre padrone dei grifoni. Nella casella acquisti i due top player dovrebbero essere Ciro Immobile (sorpresa della passata stagione) e il figliol prodigo Marco Boriello, anche se la loro coesistenza sarà assai difficoltosa. Se i vari Juan Manuel Vargas (abulico l’ anno scorso a Firenze), Bertolacci, Jankovic e Jorquera garantiranno quella fantasia e imprevedibilità di cui sono capaci per De Canio dovrebbe essere un annata tranquilla, in caso contrario difficilmente mangerà il panettone…

Palacio con la sua nuova casacca nerazzurra
INTER: 6,5 Handanovic, Silvestre, Alvaro Pereira, Palacio, Cassano e il riscatto di Guarin dovrebbero mettere l’ Inter su un gradino di rilievo nell’ inseguimento alla Juventus. Mezzo voto in meno per il trattamento riservato a Julio Cesar e Lucio, due pezzi importanti della storia recente di questa squadra meritavano più considerazione. Ma se Handanovic in porta può fornire le stesse garanzie del collega brasiliano e Silvestre può sostituire degnamente l’ ex capitano della Selecao, non altrettanto si può dire per il vuoto lasciato sulla fascia destra. L’ addio doloroso di Maicon (ma perché non un anno fa a 20 milioni e adesso si per soli 4 milioni?) non può essere colmato dal ritorno del volenteroso ma scarso Jonathan e l’ assenza del miglior terzinodel mondo si farà sentire eccome. Mudingayi e Gargano mi sembrano acquisti senza senso, due lottatori che non aggiungono niente ad una rosa che non aveva bisogno di ulteriori guerrieri del centrocampo. Se Palacio si confermerà anche in una grande, se Cassano (dopo aver coronato il suo sogno di vestire il neroazzurro) diventerà finalmente maturo e con un Coutinho più conscio delle sue qualità nel motore, Moratti vincerà la sua scommessa e proclamerà Stramaccioni santo subito…
  
l' esultanza del ghanese Asamoah
JUVENTUS: 6 nonostante siano i favoriti d’obbligo per il bis troppe cose non hanno funzionato a dovere. Mancavano due tasselli, un esterno sinistro e un centravanti, per rendere i bianconeri una corazzata a livello europeo e non è arrivato nessun giocatore con queste caratteristiche. Asamoah è un ottimo giocatore (come lo è Mauricio Isla, anche se a quelle cifre anche la Pergolettese poteva comprarli) ma non può reggere una stagione sulla fascia (ai posteri l’ ardua sentenza) visto che si trova meglio come interno di centrocampo. Per quanto riguarda invece il famigerato Top Player il mercato estivo torinese mi è sembrato quasi una barzelletta. Prima Van Persie (gran giocatore Oltremanica accasatosi poi al Manchester United) poi Llorente, Dzecko, Drogba (lui si che calzava a pennello) per arrivare infine a Bendtner (acquisto senza alcun senso da 0 in pagella), strappato alla concorrenza spietata del grande Siena (con tutto il rispetto). Nel mezzo l’ intromissione per strappare l’ attempato Berbatov alla Fiorentina mentre poi il bulgaro ha scelto di accasarsi al Fulham  per amore della moglie. Nomi sbandierati ai quattro venti, interviste concesse a destra e manca, dichiarazioni a volte sopra le righe…quando il dottor Marotta imparerà a diventare come Luciano Moggi forse sarà troppo tardi…

Ederson, preso a parametro 0 dal Lione
LAZIO: 5,5 il presidente factotum (direttore sportivo, allenatore, latinista, ecc.) questa volta è 
stato vittima dell’ immobilismo. Petkovic è sicuramente la scommessa più grande di una stagione che vede comunque la Lazio tra le prime 6-7 realtà del campionato. Gli unici arrivi di una certa sostanza sono stati Ciani (centrale prelevato da Bordeaux) ed Ederson (svincolato dal Lione) con il carcerato Breno (3 anni di galera per l’ ex centrale del Bayern) sogno proibito del triste mercato capitolino. Se Klose non avrà problemi fisici e Hernanes ritornerà il Profeta, per il terzo posto anche le Aquile potranno dire la loro…

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