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giovedì 5 settembre 2013

Calciomercato: le pagelle della Serie A


Atalanta: (6) l' arrivo dell' esperto Mario Yepes dal Milan, il ritorno del figliol prodigo Giulio Migliaccio dal Palermo, il riscatto di Cigarini dal Napoli (2,2 milioni sborsati per la compropietà) e la scommessa Constantin Nica (1,6 milioni il valore del suo cartellino) sono i colpi di un Pierpaolo Marino che, in questa sessione di calcio mercato, ha preferito rimanere pressochè immobile (anche in fase d' uscita gli unici soldi arrivati in quel di Bergamo sono i 4,8 milioni della Juve per il riscatto di Peluso). D'altronde la squadra negli ultimi due anni si è ben comportata raggiungendo due salvezze tranquille (la prima partendo anche da una penalizzazione record) e cambiare troppo poteva essere controproducente.

Bologna: (5) Guarente, Gabbiadini, Gilardino e Taider, quattro colonne portanti della squadra dello scorso anno, se ne sono andati e oggettivamente non sono stati degnamente sostituiti. Rolando Bianchi, Davide Moscardelli, Jonathan Cristaldo e il ritorno di Acquafresca non danno le dovute certezze in fatto di gol realizzati. Della Rocca e Mantovani, che arrivano da stagioni dove non hanno mai praticamente visto il campo, sono due giocatori che dovranno aiutare le scommesse Laxalt, Yaisien e Cech ad integrarsi al nostro campionato. Se Diamanti, nell' anno del mondiale, disputerà una stagione monstre allora il buon Pioli potrebbe festeggiare un'altra salvezza miracolosa altrimenti saranno sofferenze fino alla fine.

Cagliari: (sv) senza voto perchè praticamente il mercato del Cagliari, contando solo il ritorno di Avelar dal prestito in ucraina, non è mai neppure iniziato. Aver resistito alla tentazione di far partire, a suon di milioni si intende, dalla stupenda Sardegna i vari Astori, Naiangolan, Pinilla e Agazzi equivarrebbe ad un bell' otto in pagella ma l' immobilismo del mercato in entrata equivale a non prendere il voto.

Catania: (5) grandi cambiamenti sia in campo che dietro la scrivania. Nell' organigramma societario spicca l' addio di Gasparin e l' arrivo come vice-presidente, direttore sportivo, direttore generale e factotum del procuratore argentino Pablo Cossentino (mi sa che dal cambio ci ha perso Pulvirenti). Ma è dal rettangolo verde che arrivano i maggiori dolori. Gli addii di due pezzi da novanta come El Papu Gomez, corteggiato a lungo da grandi club come Milan, Inter, Fiorentina e Atletico e andato in Ucraina per giocare la Champions (peccato che il Metalist sia poi stato escluso dall' Uefa per illeciti sportivi), e di Francesco Lodi, passato al Genoa in cambio di tale Tachsidis, giocatore assai sopravvalutato, indeboliscono troppo la squadra rivelazione dello scorso campionato. I vari Monzon (3,3 milioni al Lione), Gino Peruzzi (3,4 milione dal Velez e l' incognita dei tempi di recupero dall' infortunio al ginocchio), Sebastian Leto (svincolatosi dal Panathinaikos dopo un paio di stagioni completamente ai box) e Jaroslav Plasil sono delle vere e proprie incognite. Vediamo se anche quest'anno Maran e Pulvirenti vinceranno la loro scommessa...
 
Chievo Verona: (6) l' aver trattenuto Thereau e l' arrivo in panchina di un allenatore serio e preparato come Beppe Sannino sono sinonimi di salvezza assicurata. Tanti movimenti minori sia in entrata che in uscita con i vari Sestu, Acosty, Radovanovic, Estigaribbia e Calello, tutti con esperienza in serie A, come ciliegine su una torta che dovrebbe per l' ennesima volta festeggiare la permanenza in massima serie


Fiorentina: (7) se Pepito Rossi, uno che fino a due anni fa era titolare in Nazionale, è quello delle prime giornate ci sarà da divertirsi. Attacco stellare completato da Super Mario Gomez, uno che ha lasciato il Bayern dopo aver conquistato tutto, da un Cuadrado ormai esploso ai massimi livelli con gente come Ilicic e Joaquin seduta in panchina. Ottimo anche il centrocampo dove l' arrivo di una vecchia volpe come Ambrosini garantisce esperienza, forse un vice Pizarro serviva ma è come trovare un pelo nell' uovo. Difesa non irreprensibile dove Roncaglia, Savic e Tomovic non sono proprio fenomeni ma sicuramente lotteranno fino alla fine per conquistare un posto in zona Champions.
 
 
Genoa: (4,5) come tutti gli anni Preziosi stupisce tutti con le sue invenzioni. Chiama come direttore sportivo Delli Carri, che l' anno scorso aveva letteralmente distrutto il Pescara dei miracoli con le sue operazioni sballate, da la panchina a Fabio Liverani, la cui unica esperienza sono stati gli allievi regionali del Grifone!!!, e rivolta come un calzino la squadra che l' anno scorso si era salvata a stento. In porta prima danno fiducia a Perin, che commette svariati errori, salvo poi comprare all' ultimo secondo Bizzarri dalla Lazio. La difesa non è malaccio dove ai confermati Portanova e Manfredini si sono aggiunti anche Gamberini, Antonini e Marchese ma negli altri due reparti sorgono perplessità (soprattutto per i numerosi acquisti). Cofie e Stoian dal Chievo, Vrsaljiko dalla Dinamo Zagabria, Lodi dal Catania, Fetfatzidis dall' Olympiakos a cui aggiungiamo Centurion, Calaiò, Santana e il ritorno di Gilardino. I nomi sono molti e alcuni anche altisonanti ma il problema è che rivoluzionare tutti gli anni la squadra non è sempre sinonimo di vittoria anzi...

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