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martedì 30 ottobre 2012

NBA: THE SHOW ARE COMING



Central:

Chicago Bulls da quasi favoriti per vincere il titolo 2012, miglior record prima dei play-off, all’ eliminazione al primo turno e tutto nello spazio di un secondo, quel secondo fatale al ginocchio della loro stella Derrik Rose. Un crack che ha distrutto i legamenti dell’ ex leader dei Memphis Tigers e che probabilmente distruggerà, anche per quest’ anno, i sogni di gloria dei leggendari Bulls. Senza Rose per un periodo di tempo ancora indeterminato, la squadra di coach Thibodeau perde almeno il 70% della sua efficacia e se la post season dovrebbe comunque arrivare, per tornare ai tempi felici di Jordan e compagni bisognerà aspettare il pieno recupero fisico del Mvp della stagione 2010/11.
Quintetto pressoché invariato con la conferma di Boozer, Deng, Noah e Hamilton, i cambiamenti sono avvenuti  invece a livello di panchina dove il rooster è stato ulteriormente allungato. Tra i numerosi volti nuovi potrebbero diventare pedine importanti per lo scacchiere dei Tori il nostro Marco Belinelli (alla quarta squadra Nba), lo specialista dei tiri da tre Kirk Hinrich (tornato finalmente a casa dopo due anni di lontananza), il play tascabile Nate Robinson e l’ ex Lakers Vladimir Radmanovic. Se Rose tornerà in piena efficienza verso marzo/aprile ne vedremo  delle belle e la leadership indiscussa di Miami potrebbe anche essere messa in discussione.
Cleveland Cavaliers probabilmente la squadra materasso dell’ intera Lega. 40 vittorie e 108 sconfitte nell’ era post Lebron già la dicono lunga sulle potenzialità di questa squadra che, dall’ addio del suo campione, sembra essere entrata in un tunnel negativo senza fine. Quest’ anno la squadra è giovanissima, quasi la metà dei giocatori sotto contratto sono infatti rookie o sophomore con i soli Walton, Varejao e CJ Miles a far da chiocce a un gruppo di autentici ragazzini. Kyrie Irving, prima scelta al draft dell’ anno scorso e rookie of the year, insieme al prodotto di Syracuse Dion Waiters e all’ ex North Carolina University Tyler Zeller (scelti quest’anno al draft al numero 4 e 17) dovranno dare linfa vitale ad una squadra destinata a togliersi ben poche soddisfazioni.
Detroit Pistons  sembra passati secoli dal quel 2004 quando i Pistons di Hamilton, di Sheed e Ben Wallace e di Billups vinsero il terzo titolo della storia della franchigia demolendo in finale i Laker di Kobe Bryant. Di quella squadra, capitanata da un guru della panchina come Larry Brown, è rimasto il solo Tayshaun Prince che ora ha il compito di essere il punto di riferimento per i giovani compagni. Jason Maxiell, Charlie Villanueva, Rodney Stuckey e l’ ultima arrivato Corey Maggette (scambiato con il deludente Ben Gordon) costituiscono la spina dorsale del team del Michigan. L’ arrivo dei rookie Andrè Drummond, Khris Middleton e Kyle Singer garantisce anche quella freschezza e dinamicità che dovrebbero permettere a Detroit di lottare fino all’ ultimo per l’ ottavo posto valevole per l’ accesso ai play-off.
Indiana Pacers  di solito si dice: squadra che vince non si cambia e cosi i Pacers hanno deciso di cambiare poco, anzi pochissimo della formazione che la passata stagione è stata eliminata alle semifinali di conference dai campioni di Miami. Il quintetto con Hill, George, Granger, West e Hibbert è super collaudato ed in più sono arrivati giocatori affidabili come DJ Augustin, Sam Young e Gerald Green. Desta curiosità la possibilità di veder schierati i due fratelli Hansbrough (Tyler ed il neo arrivato Ben) nello stesso istante sul parquet. Team solido e con la concreta possibilità di ritagliarsi sogni di gloria…
Milwaukee Bucks la franchigia del Wisconsin è appoggiata tutta sulle spalle di Brandon Jennings. L’ ex Virtus Roma, che in Europa aveva destato non poche perplessità, oltre oceano è diventato giocatore affermato e viaggia a quasi 17 punti di media in carriera. Accanto al folletto di Compton sta crescendo una squadra giovane e intraprendente. Monta Ellis è realizzatore di prim’ordine, il camerunense Mbah a Moute e il turco Ilyasova sono chiamati a confermarsi dopo la crescita degli ultimi anni mentre sotto le plance sarà interessante vedere i progressi del giovane John Henson (uscito quest’anno da North Carolina) con due chiocce come Drew Gooden e Samuel Dalambert al suo fianco. La sorpresa potrebbe essere costituita da Doron Lamb, protagonista della vittoria Ncaa di Kentucky ma scelto solo con il numero 42, già molto positivo nelle esibizioni di preseason e vera arma in più nello scacchiere tattico di coach Skiles.

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