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mercoledì 25 gennaio 2012

WSOP 2011: TRIONFO TEUTONICO AL MAIN EVENT, BRILLANO ANCHE PHIL HELLMUTH E BEN LAMB

6865 iscritti per un price pool di 64 milioni di dollari e un primo premio di “soli” 8 milioni e 700 mila dollari, questi in breve termine i numeri più significativi del main event delle Word Series of Poker 2011. La composizione dei famigerati “November Nine”, i nove componenti del tavolo finale dell’ evento principe, non era mai stata cosi eterogenea: solo 3 infatti gli americani a cui si sono aggiunti un inglese (Sam Holden nonostante sia il primo eliminato si è consolato vincendo un incredibile jackpot da 5,4 milioni di dollari alle slot machines), un ucraino, un cittadino del Belize, un irlandese, un ceco ed un tedesco. Dopo ore e ore di contesa sul tavolo verde alla fine è riuscito a spuntarla, al termine di un bellissimo heads up, il giovanissimo Pius Heinz, ventunenne di Odendorf vicino Bonn, sull’ esperienza del ceco Martin Strazko. Partito molto indietro nel testa a testa finale (117 a 88 milioni di fiches per il cittadino dell’ est europa) Heinz in due mani è riuscito a ribaltare l’ andamento dell’ incontro e ad esultare dopo che il suo A-K tiene il colpo sul 10-7 dell’ avversario nell’ ultima mano di questo lunghissimo ed estenuante torneo. 
Pius Heinz in trionfo dopo aver vinto il titolo

Ma il tedesco non è l’ unico che può esultare in questa edizione delle Word Series. Nei 58 eventi (da maggio a novembre) ci sono stati ben 58 vincitori differenti e gli unici due che hanno potuto aumentare la loro collezione di braccialetti sono stati lo statunitense Jason Mercier (primo nell’ evento 35 di pot limit omaha) ora a quota due e il sempreverde John Juanda (vincitore nell’ evento 16 di draw lowball) che con questa ennesima vittoria raggiunge quota 5 titoli Wsop.
Come sempre gli Stati Uniti d’ America la fanno da padroni e conquistano ben 44 tornei mentre gli “odiati” cugini canadesi portano a casa 4 titoli. I restanti 11 sbarcano invece nel vecchio continente dove la regina è la Francia con 3 braccialetti (uno del famosissimo Bertrand Elky Grospellier) seguita da Inghilterra, Ucraina e Russia che ne portano a casa due. Svezia e Germania si devono accontentare di un solo alloro ma i teutonici hanno conquistato quello più prestigioso. Complessivamente gli USA escono rafforzati da questa edizione delle Wsop perché, anche se per il secondo anno consecutivo non vincono il main event, ridimensionano le ambizioni degli “invasori” conquistando 5 trofei in più rispetto all’ edizione 2010.
Annata da dimenticare invece per  i colori italiani, il nostro tricolore non sventola mai e nonostante grandi ambizioni, dopo l’ incredibile quarto posto del sardo Filippo Candio al main della scorsa edizione, e un nutrito esercito di appassionati e di professionisti ci si deve “accontentare” di un quinto posto al pot limit omaha championship di Dario Alioto (campione del mondo in questa specialità nel 2007) e di un nono posto da parte del pirata Max Pescatori (l’ altro nostro braccialettato) all’ evento 37, quello di H.O.R.S.E vinto dal transalpino Fabrice Soulier. Al main event il migliore dei nostri è Massimiliano Martinez, vincitore del format “The Big Game” e del passaporto per il Napt (North American Poker Tour), che è uscito in cento decima posizione.
Giocatore dell’ anno è risultato Ben Lamb di Tulsa in Oklahoma.  Il giovane professionista ha infatti inanellato una serie incredibile di risultati: primo al pot limith omaha championship, secondo all’ evento 31 sempre di omaha, terzo al main, ottavo nell’ evento 55 e dodicesimo nel 10000 no limit holdem six handed per un guadagno totale di più di 5 milioni di dollari.
Ben Lamb il giocatore dell' anno alle Wsop

Il poker però non premia solo gli emergenti o i più fortunati infatti il 2011 è l’ anno che segna il ritorno sulla scena del mitico Phil Hellmuth. “The poker brat” o “mister undici braccialetti”, questi i suoi soprannomi, è riuscito ad andare per ben sei volte a premio conquistando anche tre ottimi secondi posti (anche se per uno che vuole solo vincere il secondo è solo il primo degli sconfitti) arrivando quindi vicinissimo in più occasioni all’ ambitissimo dodicesimo titolo, una vittoria che lo avrebbe ancora una volta portato nell’ Olimpo dei più grandi di sempre in questo sport. Se il buon Phil può dirsi soddisfatto, l’ omonimo che di cognome fa Ivey, considerato dalla maggior parte degli esperti il più forte giocatore al mondo, invece non è riuscito nemmeno una volta ad andare a premio allontanando ancora il suo ambizioso progetto di trionfare al main (per ben due volte è riuscito ad andare al tavolo finale ma senza mai trionfare).
Adesso bisognerà aspettare la prossima primavera e il sogno di trionfare alla Wsop porterà a Las Vegas migliaia di appassionati sperando che sia la volta buona di vedere il tricolore risplendere nel cielo e un nostro connazionale con al polso il mitico braccialetto di platino….
Phil Hellmuth con la sua collezione di braccialetti

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