la Bombonera, casa del Boca Juniors |
Il nuovo Maradona, l’ erede di
Batistuta, la fotocopia di Hernan Crespo, il clone di Redondo, sono questi
alcuni degli epiteti con cui sono sbarcati in Italia alcune promesse del calcio
argentino. Promesse che chiaramente non si sono rivelate tali, anche perché gli
illustri paragoni si sono platealmente sprecati. Semplici ed onesti mestieranti
del pallone a spicchi arrivati nello Stivale come autentici crack e diventati
nello spazio di un secondo, purtroppo il calcio concede poche prove d’ appello,
dei veri e propri desaparecidos.
Adesso, come succedeva ai nostri
connazionali agli inizi del secolo scorso, questi pseudo fenomeni che vedevano
nella nostra serie A la terra promessa, il salto di qualità che gli poteva
permettere gloria eterna ed anche quel pizzico di ricchezza che non guasta mai,
stanno lentamente tornando al mittente. La figura dell’ emigrante di lusso
sbarcato oltre oceano che ritorna mestamente a casa dopo aver fallito l’
occasione della vita calza perfettamente all’ inversione di tendenza che si sta
registrando attualmente.
Infatti quasi ogni squadra della Primera
Division Argentina può millantare di avere in rosa almeno un giocatore che ha
un passato, più o meno glorioso, nella nostra Serie A.
Pablo Ledesma in maglia xeneises |
Il Boca Juniors, campione dell’
Apertura 2011 e favorito d’obbligo per il bis nel Clausura, ha affidato il suo
centrocampo all’ ex catanese Pablo Ledesma. Il metronomo originario di La
Falda, piccolo paese vicino Cordoba, acquistato dal club etneo nel mercato
estivo 2008 per circa 3 milioni di euro, purtroppo non è mai riuscito ad
imporre le sue qualità, anche a causa dei continui problemi fisici (prima la
pubalgia e poi la rottura del crociato), nel calcio europeo e dopo tre stagioni
condite da 76 presenze e 4 reti nella città dell’ Elefante (e un valore di
mercato che si è nel frattempo dimezzato) ha preferito ritornare nel club che
lo aveva lanciato (una Coppa Libertadores vinta ed un gol in finale di
Intercontinentale col Milan tra le altre cose) piuttosto di fare ancora il
comprimario nel Bel Paese.
Non solo gli Xeneises possono
vantarsi di schierare un novello figliol prodigo ma anche gli acerrimi rivali
del Velez Sarsfield hanno appena riabbracciato un ragazzo cresciuto nelle
giovanili bianco azzurre e ritornato “a casa” dopo aver girato mezzo mondo in
cerca di fortuna. Stiamo parlando di Mauro Obolo, soprannominato, non a caso,
“Ivan il Terribile” dai tifosi del Belgrano, centravanti visto (ma è un
parolone) in Italia con la casacca del Piacenza e rispedito, dopo appena sette
apparizioni veramente impalpabili, immediatamente al mittente. Dopo un lungo
girovagare tra Argentina (Belgrano, Lanus e Arsenal) e Europa (Burgos) è
finalmente esploso nella fredda e glaciale Svezia riuscendo a conquistare un’
Allsvenska League. I miracoli della vita: un figlio della Pampa, nato ad
Arroyito, cresciuto a Buenos Aires e rinato in Scandinavia…
El Fortin, il soprannome della
formazione del barrio Floresta, potrebbe schierare in questo Clausura una
coppia di punteros made in Italy (entrambi infatti hanno il doppio passaporto)
perché oltre al già citato Obolo è arrivato nel mercato invernale anche un
degno compagno di reparto, un altro attaccante che in Italia ben pochi
rimpiangono. Stiamo parlando di Lucas
David Pratto che nella prima parte di questa stagione ha indossato, si
fa per dire, la maglia del Genoa. El camello, è chiamato così per la sua
inconfondibile gobba, probabilmente non andava molto d’accordo con il Grifone
e, nonostante un gol da tre punti contro il Bologna, la sua avventura sotto la
Lanterna si è conclusa dopo sei mesi.
Chevanton ai tempi del Lecce |
Altra squadra famosa in patria
(cinque i titoli conquistati) che si può vantare di annoverare in rosa una
nostra ex meteora è il Newell’s Old Boys. Nella squadra di Rosario infatti, da
tre anni a questa parte, gioca Diego Mateo Alustiza centrocampista
trentaquattrenne con un lungo passato calcistico in Spagna (Santander, Valladolid
e Hercules) e con una brevissima apparizione in A. Nel 2000-2001, proveniente
proprio dal Newell’s dove aveva trascorso tutte le giovanili, è stato
acquistato dal Lecce ma, anche a causa di un brutto infortunio, lascerà una
traccia impalpabile di sé. In Salento sicuramente verrà ricordato più per
essere entrato nell’ affare Chevanton (poi diventato un idolo al Via del Mare)
che per le prodezze sul rettangolo di gioco.
Anche il modesto All Boys,
piccola società di un sobborgo della capitale sudamericana, ha riaccolto tra le
sue fila uno che in Italia è diventato famoso. Gustavo Bartlet (che in questa
stagione non è mai sceso in campo) sicuramente non verrà ricordato per le
prodezze in campo (15 presenze e neanche un gol per un attaccante pagato 13 miliardi
di lire dalla Roma di Sensi) ma per lo scandalo dei passaporti falsi. Fermo due
anni per la triste vicenda che coinvolse tra gli altri anche Cafù e Recoba
(ricordiamo che alla fine Baldini, dirigente della Roma, e lo pseudo erede di
Caniggia furono assolti in appello), dopo essersi liberato dal contratto coi
capitolini ritornò in patria dove continuò questo lungo e inesorabile declino
(in sette anni, inframezzati da periodi di pausa dal calcio giocato, ben due le
reti siglate!!!).
Andujar, saracinesca dell' Estudiantes |
Nell’ Arsenal di Sarandi milita
invece Guillermo Burdisso, fratello minore del ben più noto Nicolas, che nel
2010-11 (dopo un ottima stagione con il Rosario Central) era tesserato, due le
sue presenze, con la Roma di Totti e De Rossi. Con i colori celeste y rojo de
“El Viaducto” ha finalmente ritrovato un posto da titolare con la speranza, un
giorno non troppo lontano, di provare di nuovo ad emulare le gesta del suo
famoso parente. L’ Union de Santa Fè ha invece appena riacquistato, proveniente
dall’ Olimpo de Bahia Blanca, il talentuoso Matias Donnet, un passato non
troppo glorioso con il Venezia di Zamparini, una Coppa Intercontinentale vinta
con il Boca ai danni del Milan (con un suo gol in finale) e un legame
indissolubile con i Tatengues (l’ Union) visto che la sua carriera da
professionista era iniziata proprio con i colori bianco-rossi addosso.
L’ Independiente, il club
detentore del record di Coppe Libertadores vinte con 7, una delle squadre più
famose dell’ intero Sud America può vantarsi di avere ripreso due bidoni da
Serie A, più il fratello del Principe Milito, micidiale puntero dell’ Inter. I
due bidoni sono Carlos Matheu, difensore in forza al Cagliari nel 2008-09,
scappato (a causa di inspiegabili motivi personali) letteralmente dalla
Sardegna dopo una sola stagione e ritornato immediatamente con quei Diablos
Rojos con cui era cresciuto fin da ragazzo e El Tecla (il tasto) Ernesto
Farias, bomber di razza in patria (più di 150 gol realizzati in Argentina) e
fantasma con la divisa del Palermo (solo 2 reti in Coppa Italia in metà
stagione).
un intervento di Maximiliano Pellegrino |
Doppietta di ex anche per il
Colon di Santa Fè che, oltre all’ allenatore Nestor Sensini (17 stagioni da
giocatore in Italia), annoverano Maximiliano Pellegrino, quattro anni da noi
tra Atalanta e Cesena, e Javier Ernesto Chevanton indimenticato bomber del
Lecce di Delio Rossi (tutt’ora detiene il record di gol con la maglia
giallorossa) e con una fugace apparizione anche all’ Atalanta.
Il San Lorenzo de Almagro, altro
storico club argentino, ha come perno difensivo quel Jonathan Bottinelli visto
per poco più di sei mesi con la maglia blucerchiata della Samp (in quel periodo
anche un gol decisivo in Europa League) e rispedito nel mercato invernale
proprio al Ciclon per problemi di adattamento. Da comparsa del Marassi a idolo
del Nuevo Gasometro…gli strani casi della vita.
L’ Estudiantes di La Plata, dopo
aver permesso al vecchio e logoro Juan Sebastian Veron di svernare dopo una
lunga carriera europea, ha da poco ingaggiato il secondo portiere della
nazionale e fino a qualche mese fa titolare della porta del Catania Mariano
Andujar, scappato a dicembre dalla Sicilia per fare ritorno in patria.
Altre vecchie conoscenze dei
nostri campi sono: lo sconosciuto Manuel Pablo Garcia, attaccante del San
Martin de San Juan visto da noi con il Riccione, il Matera e il Campobasso. Il portiere
Sebastian Saja, un lontano passato nel Brescia, e l’ ex livornese Gaston
Cellerino militano nel Racing di Avellaneda; l’ ex barese Mariano Donda invece
ha appena abbandonato il Godoy Cruz per trasferirsi alla corte di Maradona in
Arabia.
l' ex catanese Ezequiel Carboni |
Da libro cuore invece la storia
di Ezequiel Carboni. Dopo un triennio con il Catania, club più che avvezzo all’
acquisto di sudamericani, nel luglio 2011 si svincola dal club e firma un
contratto con il Banfield. L’ avventura con El Taladro (il soprannome con cui è
conosciuto il club) termina però in maniera alquanto rocambolesca. Nel gennaio
di quest’ anno, dopo essere stato fotografato con il figlio a comprare nello
store ufficiale del Lanus (squadra storicamente odiata dai tifosi bianco-verdi),
a causa delle minacce degli ultras è costretto a rescindere il suo contratto e
a intraprendere una nuova carriera, quella di allenatore proprio nelle giovani
del Lanus, il club che lo aveva visto crescere.
la gioia di Camoranesi e Trezeguet |
Tra i numerosi giocatori citati
non possono mancare due personaggi che hanno fatto la storia del calcio
mondiale, italiano e soprattutto juventino. Due ex campioni del mondo (uno con
l’ Italia e l’ altro con la Francia) che hanno preferito tornare a casa per terminare una carriera ricca di successi.
Mauro German Camoranesi, otto anni sotto la Mole, 55 presenze in Nazionale e
protagonista assoluto ai Mondiali 2006 è sbarcato in quel di Lanus per
riavvicinarsi a casa e cercar di portare El Granate ad uno storico bis dopo la
vittoria nell’ Apertura 2007. David Trezeguet, capocannoniere straniero all
time della Juventus, un Mondiale e un Europeo con la nazionale transalpina è
voluto tornare sul Mar de la Plata per compiere l’ ultima impresa di una
carriera eccezionale, riportare in prima divisone il retrocesso River Plate (la
squadra più blasonata d’ America) a suon di gol…
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