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venerdì 14 dicembre 2012

SPORT & COMUNICAZIONE: IL CALCIO AL TEMPO DEL WEB 2.0



Una volta si aspettava in grazia la conferenza stampa del fine settimana per avere informazioni su chi avrebbe giocato, sul recupero degli infortunati e su chi più ne ha ne metta…adesso invece sono direttamente i giocatori, con i loro super tecnologici cellulari (Iphone, Ipad, Tablet e via dicendo) a postare le notizie sulle loro condizioni di salute, su che cosa hanno mangiato o su che cosa hanno visto in televisione.
Fino a qualche decennio fa l’ormai obsoleta macchina da scrivere era considerata un non plus ultra della comunicazione, poi pian piano i cellulari hanno dimezzato le distanze, i computer e internet poi hanno fatto il resto.  Dal calamaio si è pian piano passati alle penne a sfera, alle tastiere e per finire ai tweet (letteralmente cinguettii). Twittare, taggare, postare sono diventati neologismi indispensabili da conoscere perché oggigiorno per avere notizie “fresche” bisogna essere sempre sul pezzo.
In Italia ci sono più di 500 calciatori tesserati per società di Serie A e ben un terzo di questi ha un account su Twitter. Circa 180 di loro infatti hanno un profilo attivo, non tutti però sono gestiti direttamente dal calciatore (diciamo che il 10/15% di essi è stato attivato da fans o presunti emulatori) mentre altri professionisti del pallone si sono rivolti ai cosiddetti social media manager per poter aggiornare al meglio i contenuti della propria pagina.
Le squadre di serie A che la fanno da padrone sotto questo punto di vista sono sicuramente i campioni d’Italia della Juve (da @ClaMarchisio8 a @chiellini passando per i vari @pepigno7 e @Asabob20 sono ben 18 i giocatori bianconeri ad essere attivi sul noto social network dei cinguettii) tallonati a stretto giro di posta dai rivali dell’ Inter (dal famigerato @sneijder101010 a @GarganoOfficial passando per @ricky11alvarez e @fguarin13 sono ben 17 i nerazzurri in rete) e dal Milan (@oficialrobinho, @KPBofficial, @BoKrkic sono alcuni dei 15 rossoneri on line). Si difendono bene anche Napoli (@ECavaniofficial, @ValonBera, @eduvargas_17 sono alcuni dei 13 profili dei partenopei), Parma (@sot_ninis, @MassiGo18, @MIRANTE83 sono 3 degli 11 ducali che rispondono presente) e il sorprendente Catania (@ChicoRicchiuti, @morimototaka, @cirocapuano33 fanno parte di una ricca pattuglia comprendente ben 14 giocatori). Pollice verso invece per la Lazio (@ederson10_fut, @MAUZ10, @Stefano_Mauri, @cianimichael e @LSP39 gli unici account ufficiali dei biancocelesti) e per i cugini romanisti (@aleflorenzi, @Coco_Lamela, @danistone25, @l_castan coloro che rispondono presente), nelle restanti squadre abbiamo una media di 7/8 profili per rosa.
Parlando invece di calciatori singoli e non di squadre il giocatore che milita nel nostro campionato ad avere più followers è l’olandese Wesley Sneijder che supera abbondantemente il milione di fans (forse anche a causa dell’ eco mediatico dei suoi tweet?) seguito da Robinho (660 mila followers) e da Giorgio Chiellini (660 mila anche per il livornese). Buoni risultati anche per due patiti degli uccellii come i rossoneri Bojan Krkic e KP Boateng che raggiungo i 400 mila followers ciascuno. Le vere sorprese di questa indagine potrebbero essere l’ oggetto misterioso del Napoli Bruno Uvini (@brunouvini_34) ben 120 mila persone che lo seguono, la spuntata punta del Siena Ze Eduardo (@Ze_Love) che nonostante segni col contagocchie ha ben 264 mila fans dalla sua parte e il metronomo del centro campo viola Borja Valero (@bvalero20) che ha dalla sua più di 160 mila tifosi. A far da contraltare ai più seguiti troviamo il povero Giuseppe Bellusci (@peppe_ele) difensore del Catania con 327 amici, Gianluca Musacci del Parma né ha invece ben 335, i due pescaresi Balzano e Capuano (@balzano_antonio; @MarcoCapuano14) arrivano a sfiorare i 600…per alcuni di noi potrebbero essere comunque tanti ma basta pensare a tal Cristiano Ronaldo (@Cristiano) che di followers ne ha quasi 15 milioni o a Rihanna (@rihanna) che arriva a 27 milioni per capire comunque che il bacino d’utenza nazionale è infinitamente minuscolo rispetto al mondo degli internauti (@JuventusFc ha 350 mila followers contro i 7,5 milioni di @FcBarcelona tanto per farci capire).
Twitter però è diventato nel tempo non solo strumento per avvicinare i tifosi e gli appassionati ai propri idoli sportivi ma anche fonte di screzi tra i suddetti professionisti dello sport e le società o federazioni. Sulla bocca di tutti infatti sono i battibecchi tra @sneijder101010 e la società con svariate multe da parte di Moratti e company e addirittura l’ obbligo per l’ olandese di non comunicare più attraverso il social. Anche il congolese Mudingayi ha dovuto pagare i 10000 euro di multa datigli dai vertici nerazzurri per un tweet non autorizzato sulle sue condizioni fisiche, stesso discorso per il colombiano dell’ Udinese Muriel che più volte ha dichiarato di essere pronto per il rientro salvo poi essere prontamente smentito da società e staff medico friulano. All’ estero eclatanti i casi del veterano Nba Stephen Jackson che per aver minacciato il collega Ibaka s’è visto appioppare 25 mila dollari di multa. Ma il paese meno intransigente in fatto di tweet è sicuramente l’ Inghilterra, i commenti in favore di John Terry (punito dalla FA per razzismo) sono costati a Ashley Cole ben 90 mila sterline, un tweet razzista di Rio Ferdinand invece è stato punito con 45 mila sterline di ammenda, mentre l’ italiano Federico Macheda se l’è cavata con “sole” 15 mila sterline per una frase anti gay.
In un mondo cibernetico in cui si possono contare più di 500 milioni di iscritti (dalla Papua Nuova Guinea al Lussemburgo passando per Iran e Santo Domingo) ci rendiamo conto che l’ eco di un tweet può essere udito ad una distanza infinitamente maggiore rispetto alle dichiarazioni rilasciate sulla vecchia e cara carta stampata e se anche Papa Benedetto XVI ha deciso di aprire un account ufficiale, @Pontifex il nome, siamo sempre più convinti che questo diventerà, se non l’unico, il nuovo modo per informarsi…what’s happening? (lo slogan del microblogging più famoso del mondo) sembrerebbe calzare a pennello.  

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