Una volta si aspettava in grazia
la conferenza stampa del fine settimana per avere informazioni su chi avrebbe
giocato, sul recupero degli infortunati e su chi più ne ha ne metta…adesso
invece sono direttamente i giocatori, con i loro super tecnologici cellulari
(Iphone, Ipad, Tablet e via dicendo) a postare le notizie sulle loro condizioni
di salute, su che cosa hanno mangiato o su che cosa hanno visto in televisione.
Fino a qualche decennio fa
l’ormai obsoleta macchina da scrivere era considerata un non plus ultra della
comunicazione, poi pian piano i cellulari hanno dimezzato le distanze, i
computer e internet poi hanno fatto il resto.
Dal calamaio si è pian piano passati alle penne a sfera, alle tastiere e
per finire ai tweet (letteralmente cinguettii). Twittare, taggare, postare sono
diventati neologismi indispensabili da conoscere perché oggigiorno per avere
notizie “fresche” bisogna essere sempre sul pezzo.
In Italia ci sono più di 500
calciatori tesserati per società di Serie A e ben un terzo di questi ha un
account su Twitter. Circa 180 di loro infatti hanno un profilo attivo, non
tutti però sono gestiti direttamente dal calciatore (diciamo che il 10/15% di
essi è stato attivato da fans o presunti emulatori) mentre altri professionisti
del pallone si sono rivolti ai cosiddetti social media manager per poter
aggiornare al meglio i contenuti della propria pagina.
Le squadre di serie A che la
fanno da padrone sotto questo punto di vista sono sicuramente i campioni
d’Italia della Juve (da @ClaMarchisio8 a @chiellini passando per i vari
@pepigno7 e @Asabob20 sono ben 18 i giocatori bianconeri ad essere attivi sul
noto social network dei cinguettii) tallonati a stretto giro di posta dai rivali
dell’ Inter (dal famigerato @sneijder101010 a @GarganoOfficial passando per @ricky11alvarez
e @fguarin13 sono ben 17 i nerazzurri in rete) e dal Milan (@oficialrobinho,
@KPBofficial, @BoKrkic sono alcuni dei 15 rossoneri on line). Si difendono bene
anche Napoli (@ECavaniofficial, @ValonBera, @eduvargas_17 sono alcuni dei 13
profili dei partenopei), Parma (@sot_ninis, @MassiGo18, @MIRANTE83 sono 3 degli
11 ducali che rispondono presente) e il sorprendente Catania (@ChicoRicchiuti,
@morimototaka, @cirocapuano33 fanno parte di una ricca pattuglia comprendente
ben 14 giocatori). Pollice verso invece per la Lazio (@ederson10_fut, @MAUZ10,
@Stefano_Mauri, @cianimichael e @LSP39 gli unici account ufficiali dei
biancocelesti) e per i cugini romanisti (@aleflorenzi, @Coco_Lamela,
@danistone25, @l_castan coloro che rispondono presente), nelle restanti squadre
abbiamo una media di 7/8 profili per rosa.
Parlando invece di calciatori
singoli e non di squadre il giocatore che milita nel nostro campionato ad avere
più followers è l’olandese Wesley Sneijder che supera abbondantemente il
milione di fans (forse anche a causa dell’ eco mediatico dei suoi tweet?)
seguito da Robinho (660 mila followers) e da Giorgio Chiellini (660 mila anche
per il livornese). Buoni risultati anche per due patiti degli uccellii come i
rossoneri Bojan Krkic e KP Boateng che raggiungo i 400 mila followers ciascuno.
Le vere sorprese di questa indagine potrebbero essere l’ oggetto misterioso del
Napoli Bruno Uvini (@brunouvini_34) ben 120 mila persone che lo seguono, la
spuntata punta del Siena Ze Eduardo (@Ze_Love) che nonostante segni col
contagocchie ha ben 264 mila fans dalla sua parte e il metronomo del centro
campo viola Borja Valero (@bvalero20) che ha dalla sua più di 160 mila tifosi.
A far da contraltare ai più seguiti troviamo il povero Giuseppe Bellusci
(@peppe_ele) difensore del Catania con 327 amici, Gianluca Musacci del Parma né
ha invece ben 335, i due pescaresi Balzano e Capuano (@balzano_antonio;
@MarcoCapuano14) arrivano a sfiorare i 600…per alcuni di noi potrebbero essere
comunque tanti ma basta pensare a tal Cristiano Ronaldo (@Cristiano) che di
followers ne ha quasi 15 milioni o a Rihanna (@rihanna) che arriva a 27 milioni
per capire comunque che il bacino d’utenza nazionale è infinitamente minuscolo
rispetto al mondo degli internauti (@JuventusFc ha 350 mila followers contro i
7,5 milioni di @FcBarcelona tanto per farci capire).
Twitter però è diventato nel
tempo non solo strumento per avvicinare i tifosi e gli appassionati ai propri
idoli sportivi ma anche fonte di screzi tra i suddetti professionisti dello
sport e le società o federazioni. Sulla bocca di tutti infatti sono i
battibecchi tra @sneijder101010 e la società con svariate multe da parte di
Moratti e company e addirittura l’ obbligo per l’ olandese di non comunicare
più attraverso il social. Anche il congolese Mudingayi ha dovuto pagare i 10000
euro di multa datigli dai vertici nerazzurri per un tweet non autorizzato sulle
sue condizioni fisiche, stesso discorso per il colombiano dell’ Udinese Muriel
che più volte ha dichiarato di essere pronto per il rientro salvo poi essere
prontamente smentito da società e staff medico friulano. All’ estero eclatanti
i casi del veterano Nba Stephen Jackson che per aver minacciato il collega
Ibaka s’è visto appioppare 25 mila dollari di multa. Ma il paese meno
intransigente in fatto di tweet è sicuramente l’ Inghilterra, i commenti in
favore di John Terry (punito dalla FA per razzismo) sono costati a Ashley Cole
ben 90 mila sterline, un tweet razzista di Rio Ferdinand invece è stato punito
con 45 mila sterline di ammenda, mentre l’ italiano Federico Macheda se l’è
cavata con “sole” 15 mila sterline per una frase anti gay.
In un mondo cibernetico in cui si
possono contare più di 500 milioni di iscritti (dalla Papua Nuova Guinea al
Lussemburgo passando per Iran e Santo Domingo) ci rendiamo conto che l’ eco di
un tweet può essere udito ad una distanza infinitamente maggiore rispetto alle
dichiarazioni rilasciate sulla vecchia e cara carta stampata e se anche Papa
Benedetto XVI ha deciso di aprire un account ufficiale, @Pontifex il nome,
siamo sempre più convinti che questo diventerà, se non l’unico, il nuovo modo
per informarsi…what’s happening? (lo slogan del microblogging più famoso del
mondo) sembrerebbe calzare a pennello.
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