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venerdì 28 dicembre 2012

I 10 ATLETI SIMBOLO DEL 2012



     1)       USAIN BOLT il figlio della Giamaica è risultato ancora una volta l’ uomo copertina delle Olimpiadi londinesi. In un edizione dei giochi in cui non veniva data per scontata la sua vittoria, a causa delle strepitosi condizioni di forma del connazionale Yohan Blake, ha dimostrato invece di essere ancora lui il più forte confermando a suon di record la sua candidatura come atleta più forte della storia di questo sport. Prima i 100 metri, poi i 200 metri piani ed infine, con tanto di record mondiale, l’ affermazione nella staffetta 4X100, tre medaglie d’oro che rispecchiano esattamente l’incredibile tripletta di Pechino. Dall’ unico atleta nella storia ad aver bissato la doppietta 100-200 in due edizioni consecutive dei giochi cosa volete di più?
     2)      SEBASTIAN VETTEL del più giovane pilota di Formula 1 ad aver ottenuto una pole (Monza 2008), ad aver vinto un gran premio (sempre Monza 2008), ad aver ottenuto più punti in una singola stagione (392 nel 2011), ad aver fatto più pole in un anno (15 nel 2011), ad essere diventato Campione del Mondo (2010) ed averlo bissato per tre anni di fila che dire di più?probabilmente questo è stato l’ anno in cui ha sofferto di più e probabilmente deve ringraziare molto lo staff tecnico-tattico della Ferrari (con alcuni inspiegabili errori) se è riuscito in una rimonta che ha dell’ incredibile. Strapparlo alla Red Bull sarà difficilissimo ma il sogno di tutti noi è vederlo sul Cavallino Rampante per ripetere le indimenticate gesta di Schumi.
     3)   LIONEL MESSI Pelè, Maradona ed adesso lui Lionel Messi o più semplicemente Leo. Il più forte giocatore del football moderno quest’anno, nonostante abbia portato a casa pochissimo (solo una Coppa di Spagna), ha dimostrato ancora una volta di più di essere di un altro pianeta. 91 gol segnati in un anno solare sono un impresa stratosferica e se anche non dovesse essergli assegnato alcun record (visto alcuni pseudo-giocatori che rivendicano di essere andati in tripla cifra) ciò che il piccolo grande uomo di Rosario ha fatto resterà negli annali. I tre Palloni d’Oro consecutivi nella sua bacheca sono destinati ad aumentare e se finalmente ripeterà anche con l’ albiceleste della sua Nazionale le prestazioni con la camiseta blaugrana per lui ci sarà gloria eterna
     4)      MICHAEL PHELPS il cannibale di Baltimora, nonostante non abbia gareggiato al 100%, è riuscito nell’ impresa di polverizzare l’ ultimo record olimpico che gli mancava. Con i 4 ori e i 2 argenti conquistati in quel di Londra è diventato infatti l’ atleta ad aver conquistato più medaglie ai giochi olimpici raggiungendo l’ incredibile cifra di 22 medaglie (18 d’oro, 2 d’ argento e 2 di bronzo) e battendo il precedente primato della ginnasta russa Larissa Latynina (18 medaglie complessive) che resisteva da quasi 40 anni.  Il più forte nuotatore di ogni epoca ora è atteso da una pensione, alla tenera età di 27 anni, dorata e siamo certi che l’ acqua e il cloro forse non gli mancheranno così tanto…
   5) ROGER FEDERER quando tutti ormai davano per spacciato il domino incontrastato di Federer (ormai è troppo vecchio e logoro fisicamente, la moglie e  le due gemelle gli tolgono energie e motivazioni) il tennista di Basilea, con un colpo di scena degno di Harry Potter, è riuscito nell’ impresa di scalzare il duo-polio formato da Djokovic e Nadal e di riprendersi il trono di numero 1 del tennis mondiale. Il settimo trionfo sull’ erba di casa di Wimbledon è stata la ciliegina sulla torta di un annata vissuta in crescendo  e che ha raggiunto l’ apice con l’ennesimo record strappato a Peter Sampras (quello delle settimane come numero 1 al mondo) confermando così che il Re non ha ancora abdicato definitivamente
     6)      JORGE LORENZO Jorge Por Fuera ha dimostrato ancora una volta che l’ erede designato di Valentino Rossi c’è e viene da Palma di Maiorca. Il pilota maiorchino infatti è riuscito a dominare il campionato della Moto Gp lasciandosi alle spalle due ossi duri come il connazionale Dani Pedrosa e l’ australiano Casey Stoner (che a soli 26 anni ha deciso di abbandonare le corse) e dimostrando come il binomio Lorenzo-Yamaha sia ancora quello da battere. 45 vittorie, 97 podi e 51 pole position la dicono lunga sulle potenzialità di questo campione che, avendo solamente 25 anni, vorrà dominare ancora a lungo il palcoscenico principe delle due ruote. 
      7)      SERENA WILLIAMS l’ amazzone di colore è tornata a dominare le scene tennistiche mondiali come solo lei sapeva fare. Dopo un lunghissimo periodo in cui le precarie condizioni fisiche ed una vita mondana non proprio morigerata l’ avevano costretta ad assentarsi dal circuito, da Wimbledon 2012 in poi non ha più perso un colpo. Da giugno in avanti ha conquistato infatti due slam (prima gli All England Championsip e poi gli US Open), la medaglia d’ oro olimpica (schiantando in finale la bellissima Maria Sharapova con un eloquente 6-0 6-1) e il Gran Finals Wta dimostrando così che, se il possente fisico gli regge, la regina incontrastata del circuito femminile è una sola.
     8)      MOHAMED FARAH se nella velocità il dominatore incontrastato è Superman Bolt, nel mezzofondo, l’ equivalente del jet di Trelawny è questo magrissimo e ossuto atleta britannico. Nato a Mogadiscio ma trasferitosi in Gran Bretagna alla tenera età di otto anni insieme al padre e a due fratelli (altri tre compreso il gemello di Mo sono rimasti nelle natia patria vivendo di stenti) è stato eletto atleta simbolo di queste Olimpiadi. Dominare i 5000 e i 10000 metri (era rispettivamente dal 1984 con la vittoria di Alberto Cova sui 25 giri di pista e dal 1992 con il trionfo del tedesco Baumann nei 5000 che l’ Africa regnava incontrastata) è impresa titanica è prima di lui solo il polacco Emil Zapotek e l’ etiope Kenesisa Bekele erano riusciti in questa straordinaria doppietta regalandosi quella gloria eterna che anche il buon Farah si è degnamente guadagnato
    9)   ROBERTO DI MATTEO prendere una squadra allo sbando e portarla alla vittoria della Champions League, la prima nella storia dei Blues, non è cosa da tutti i giorni. Villas Boas era stato esonerato con il team ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo inglese e con un piede e mezzo nella fossa in Champions dopo il 3 a 1 subito contro il Napoli. L’ esordio del tecnico italo-svizzero coincide proprio con il trionfo e il ribaltone ai danni dei partenopei. Dal 4 a 1 rifilato a Cavani & company in poi la marcia del londinesi in Champions è trionfale. Prima il Benfica poi il Barcellona ed infine, nell’ atto finale della manifestazione, i super favoriti del Bayern Monaco (che tra l’ altro giocavano in casa la finale) sono caduti sotto i colpi di Drogba e  compagni. Patron Abramovich poi ha preferito dare il benservito al mister di Sciaffusa, considerato forse troppo poco glamour, ma ai tifosi di Stamford Bridge rimarrà sempre il ricordo del primo, e finora unico, coach ad aver portato la Coppa dalle grandi orecchi oltremanica.
   10)   FELIX BAUMGARTNER questo paracadutista e base jumper austriaco, dopo aver compiuto imprese al limite dell’ umano come gettarsi dalle Petronas Tower di Kuala Lumpur o come percorrere il Canale della Manica con la tuta alare ha voluto stupire tutti riuscendo in un impresa che, per pericolosità e spettacolarità, è ai limiti della pazzia. Il 14 ottobre 2012 l’ austriaco infatti si è gettato nel vuoto dalla stratosferica altezza di 39.068 metri raggiungendo l’ incredibile velocità di 1342.8 km/h e tenendo incollato milioni di spettatori (il lancio in diretta ha stabilito il record di spettatori su You Tube) in quegli interminabili 4 minuti e 22 secondi di caduta libera.

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