Central:
Chicago
Bulls da quasi favoriti per vincere il titolo 2012, miglior record prima
dei play-off, all’ eliminazione al primo turno e tutto nello spazio di un
secondo, quel secondo fatale al ginocchio della loro stella Derrik Rose. Un crack che ha distrutto i legamenti
dell’ ex leader dei Memphis Tigers e che probabilmente distruggerà, anche per
quest’ anno, i sogni di gloria dei leggendari Bulls. Senza Rose per un periodo
di tempo ancora indeterminato, la squadra di coach Thibodeau perde almeno il
70% della sua efficacia e se la post season dovrebbe comunque arrivare, per
tornare ai tempi felici di Jordan e compagni bisognerà aspettare il pieno
recupero fisico del Mvp della stagione 2010/11.
Quintetto pressoché invariato con
la conferma di Boozer, Deng, Noah e
Hamilton, i cambiamenti sono avvenuti
invece a livello di panchina dove il rooster è stato ulteriormente
allungato. Tra i numerosi volti nuovi potrebbero diventare pedine importanti
per lo scacchiere dei Tori il nostro Marco
Belinelli (alla quarta squadra Nba), lo specialista dei tiri da tre Kirk
Hinrich (tornato finalmente a casa dopo due anni di lontananza), il play
tascabile Nate Robinson e l’ ex Lakers Vladimir Radmanovic. Se Rose tornerà in
piena efficienza verso marzo/aprile ne vedremo
delle belle e la leadership indiscussa di Miami potrebbe anche essere
messa in discussione.
Cleveland Cavaliers probabilmente la squadra materasso dell’ intera Lega. 40
vittorie e 108 sconfitte nell’ era post Lebron già la dicono lunga sulle
potenzialità di questa squadra che, dall’ addio del suo campione, sembra essere
entrata in un tunnel negativo senza fine. Quest’ anno la squadra è
giovanissima, quasi la metà dei giocatori sotto contratto sono infatti rookie o
sophomore con i soli Walton, Varejao e CJ Miles a far da chiocce a un gruppo di
autentici ragazzini. Kyrie Irving, prima scelta al draft dell’ anno scorso e
rookie of the year, insieme al prodotto di Syracuse Dion Waiters e all’ ex
North Carolina University Tyler Zeller (scelti quest’anno al draft al numero 4
e 17) dovranno dare linfa vitale ad una squadra destinata a togliersi ben poche
soddisfazioni.
Detroit
Pistons sembra passati secoli dal
quel 2004 quando i Pistons di Hamilton, di Sheed e Ben Wallace e di Billups vinsero
il terzo titolo della storia della franchigia demolendo in finale i Laker di
Kobe Bryant. Di quella squadra, capitanata da un guru della panchina come Larry
Brown, è rimasto il solo Tayshaun Prince che ora ha il compito di essere il
punto di riferimento per i giovani compagni. Jason Maxiell, Charlie Villanueva,
Rodney Stuckey e l’ ultima arrivato Corey Maggette (scambiato con il deludente
Ben Gordon) costituiscono la spina dorsale del team del Michigan. L’ arrivo dei
rookie Andrè Drummond, Khris Middleton e Kyle Singer garantisce anche quella
freschezza e dinamicità che dovrebbero permettere a Detroit di lottare fino
all’ ultimo per l’ ottavo posto valevole per l’ accesso ai play-off.
Indiana Pacers di solito si dice: squadra che vince
non si cambia e cosi i Pacers hanno deciso di cambiare poco, anzi pochissimo
della formazione che la passata stagione è stata eliminata alle semifinali di
conference dai campioni di Miami. Il quintetto con Hill, George, Granger, West
e Hibbert è super collaudato ed in più sono arrivati giocatori affidabili come
DJ Augustin, Sam Young e Gerald Green. Desta curiosità la possibilità di veder
schierati i due fratelli Hansbrough (Tyler ed il neo arrivato Ben) nello stesso
istante sul parquet. Team solido e con la concreta possibilità di ritagliarsi
sogni di gloria…
Milwaukee Bucks la franchigia
del Wisconsin è appoggiata tutta sulle spalle di Brandon Jennings. L’ ex Virtus
Roma, che in Europa aveva destato non poche perplessità, oltre oceano è
diventato giocatore affermato e viaggia a quasi 17 punti di media in carriera. Accanto
al folletto di Compton sta crescendo una squadra giovane e intraprendente. Monta
Ellis è realizzatore di prim’ordine, il camerunense Mbah a Moute e il turco
Ilyasova sono chiamati a confermarsi dopo la crescita degli ultimi anni mentre
sotto le plance sarà interessante vedere i progressi del giovane John Henson (uscito
quest’anno da North Carolina) con due chiocce come Drew Gooden e Samuel
Dalambert al suo fianco. La sorpresa potrebbe essere costituita da Doron Lamb, protagonista
della vittoria Ncaa di Kentucky ma scelto solo con il numero 42, già molto
positivo nelle esibizioni di preseason e vera arma in più nello scacchiere
tattico di coach Skiles.
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