Finalmente una nuova stagione Nba
sta per iniziare, una stagione senza lock out e dove ci potremo gustare la
bellezza di 2460 partite (play-off esclusi). I favoriti sono ancora i Miami Heats di Lebron
James ma sia a est che a ovest la concorrenza non mancherà. Boston, New York,
Philadelphia e Chicago da una parte, Laker, Clippers, Oklahoma e San Antonio
dall’ altra venderanno carissima la pelle per non permettere ai borsiosi e
altezzosi campioni di conquistare un secondo titolo consecutivo.
Adesso vediamo division per
division come sono cambiati i volti delle 30 formazioni facenti parte della
lega più famosa del mondo.
EST
Atlantic :
Boston Celtic i 17 volte campioni Nba anche
quest’ anno diranno la loro per le posizioni di vertice, non dovrebbero essere
favoriti assoluti ma a est probabilmente sono l’ alternativa numero uno al
dominio degli Heat. La spina dorsale della squadra di Doc Rivers (alla nona
stagione sulla panchina bianco verde) è costituita ancora dalla triade Garnett-Pierce-Rondo
con il doloroso addio di Ray Allen (Candyman infatti è passato agli odiati
rivali di Miami) parzialmente colmato dall’ arrivo di un altro veterano come
Jason Terry (giocatore con caratteristiche opposte da quelle di “mister tiro da
3”). Altri innesti importanti sono il ritorno all’ attività agonistica di Jeff
Green (potenzialmente giocatore in grado di spostare gli equilibri di una
squadra) dopo lo stop per l’ aneurisma all’ aorta che l’ aveva fermato l’ anno
scorso e gli arrivi di Courtney Lee, discreto passato con le casacche di
Orlando, Nets e Houston, e del rookie Jared Sullinger (11 punti e 7 rimbalzi di
media in preseason per l’ ex Ohio State).
Brooklyn Nets per
questa franchigia nuova di fiamma, nata dalle ceneri dei New Jersey Nets, la
stagione 2012-13 potrebbe essere quella della rinascita. Un buon pacchetto
sotto le plance con i vari Reggie Evan, Chris Humprhies e Brook Lopez a farla
da padrone, un play eccezionale come Deron Wiliams, due ottimi giocatori come
Gerald Wallace (finalmente pronto ad esplodere definitivamente) e Joe Johnson,
6 volte all’ all star game, sul perimetro e una serie di rookies interessanti :
Tyshawn Taylor, vice campione Ncaa con Kansas, e l’ ex Caja Laboral Teletovic quelli già pronti per ritagliarsi minuti
importanti. Coach Avery Johnson avrà di che divertirsi e un posto ai play off è
ampiamente alla portata.
New York Knicks l’ enigma è
sempre lo stesso riusciranno i mitici Knickerbockers a ritornare competitivi
per il titolo o vivranno l’ ennesima stagione deludente ed interlocutoria? All’
ex coach di Atlanta Mike Woodson l’ arduo compito di gestire un gruppo ricco di
talento ma di difficile amalgama. Naufragato l’ ambizioso progetto Dantoni e
liberatisi del fenomeno paranormale Jeremy Lin quest’anno sono convinto che i
newyorkesi avranno un ruolo da
protagonisti. Una batteria di lunghi senza eguali in Nba ma con molte
incognite. Stoudemire, Chandler, Camby e Wallace sulla carta non hanno rivali ma presi singolarmente
racchiudono parecchie problematiche. Stoudemire
e Chandler sono soventi a numerosi problemi di natura fisica, Camby veleggia
versi i 40 anni mentre Rasheed Wallace viene da due anni di inattività. Jason Kidd (anche lui vicino agli anta), Reymond
Felton e Pablo Prigioni (all’ esordio in Nba a 35 anni!) saranno le menti
pronte ad innescare i cannonieri della Grande Mela cioè quel Carmelo Anthony e quel JR Smith che rappresentano
splendidamente l’ emblema della franchigia: grandi realizzatori a livello
personale ma poco propensi al gioco di squadra e al sacrificio per i compagni. Immenso
talento, caratteri tutt’altro che facili da gestire ma potenzialmente da finale
di Conference.
Philadelphia 76ers una delle
sorprese della scorsa stagione è pronta anche quest’anno per ricominciare da
dove aveva terminato qualche mese fa, cioè da gara 7 della semifinale di
conference contro i Celtics. Due pezzi da novanti come Elton Brand (che non
sarà certo rimpianto da queste parti) e Andrè Igoudala, lui si autentico idolo del
Wells Fargo Center, se ne sono andati e sono stati degnamente sostituiti dall’
ex lakers Andrew Bynum e da Jason
Richardson, uomo da 17,5 punti di media in carriera. L’ innesto dell’ ex Wizard
e Clipper Nick Young e la conferma del suo cognonimo Thaddeus (una delle dieci
ali piccole più forti della lega) garantiscono una maggior capacità
realizzativa rispetto all’ anno passato. Dorrel Wright, ex Miami e Golden
State, e l’ ex stella di UCLA Jrue Holiday
completano una rosa potenzialmente migliorata rispetto all’ anno passato. Con un
Bynum finalmente sui suoi livelli, chiaramente ben coadiuvato dai compagni, i
bei tempi di Moses Malone e Julius Erving potrebbero finalmente tornare…
Toronto Raptors una delle
squadre più europee della Lega. Ben quattro infatti i giocatori provenienti dal
vecchio continente: l’ italiano Andrea Bargani, ex prima scelta Nba, idolo
indiscusso e cannoniere principe dell’ Air Canada Center, lo spagnolo Josè
Calderon e i due lituani Kleiza e Valanciunas (5° scelta al draft dello scorso
anno e sbarcato adesso in Canada dopo una stagione al Lietuvos Rytas). Gli arrivi
del playmaker Kyle Lowry da Houston, di Landry Fields da New York e dell’ ex
Snaidero Udine John Lucas III non possono certo far passare sonni tranquilli a
coach Dwan Casey che dovrà inventarsi magie degne di Houdini per evitare una
lunga serie di figuracce.
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