Inter:
(6) Mazzarri è il colpo di quest'anno anche perchè il tecnico
livornese è estremamente bravo, forse un po' troppo piagnucoloso ma
preparato per competere a certi livelli. L' ex trainer del Napoli
aveva chiesto a più riprese esterni adatti al suo gioco ma la
società gli ha messo a disposizione solamente Wallace, giovane
scommessa arrivata dal Chelsea, con la speranza di rigenerare
letteralmente Jonathan e Pereira senza dover spendere soldi. Difesa
low cost con gli arrivi a parametro zero di Campagnaro (pupillo del
mister) e di Andreolli. A centrocampo l' arrivo di Taider dal Bologna
aumenta notevolmente le possibilità di scelta anche se l' incognita
vera è rappresentata dall' attacco. Palacio è un punto fermo,
Milito dovrebbe rientrare a breve dall' infortunio al ginocchio ma è
comunque un punto interrogativo, Icardi e Belfodil (13,5 milioni per
la comproprietà dei due) invece appaiono troppo acerbi (non saranno
mai dei campioni) per consentire ai nerazzurri di puntare al titolo.
L' incertezza societaria poi alla lunga potrebbe portare ulteriori
danni ad una società quasi allo sbando.
Juventus:
(7-) Tevez, Llorente e Ogbonna sembrerebbero tre acquisti perfetti in
una meccanismo già rodato e che dovrebbe facilmente rivincere lo
scudetto, ma a guardare meglio qualche piccola crepa nella macchina
da guerra bianconera c'è. L' ex capitano del Toro è un buon
acquisto per la linea difensiva ma probabilmente i 13 milioni spesi
per il suo arrivo sono eccessivi (vista anche l' intoccabilità del
trio Barzagli-Bonucci-Chiellini non so quante partite possa giocare
dall' inizio), Llorente, arrivato a parametro zero dall' Athletic
Bilbao, doveva partire come titolare ma non sembra aver convinto
molto il tecnico leccese che avrebbe visto meglio l'addio dello
spagnolo rispetto a quello di Matri. La partenza, direzione
Sunderland, di Giaccherini se da un punto di vista economico è
ineccepibile da quello tecnico lascia un vuoto che non è stato
colmato. Con la sua duttilità il piccolo centrocampista toscano
poteva sostituire al meglio uno dei mediani juventini (Pogba,
Marchisio o Vidal) mentre ora la coperta è un po' corta. Le
soluzioni Padoin, che Conte vede più come esterno, o Asamoh, che si
sposterebbe dalla fascia sinistra, non convinco appieno e
probabilmente un uomo in più avrebbe fatto comodo, viste anche le
numerose competizioni. Anche a sinistra, visto che fino all' ultimo
si è cercato Zuniga, i vari Peluso e De Ceglie, oltre al ghanese,
non rappresentano quella sicurezza che dovrebbe portare i torinesi
almeno nelle prime quattro d'Europa. Insomma squadra fortissima,
senza eguali in Italia ma per vincere la Champions serve altro...
Lazio:
(5,5) la vicenda Yilmaz rasenta il ridicolo anche perchè un
attaccante del genere avrebbe fatto molto comodo a Petkovic, la
soluzione Perea, preso in extremis nelle ultime ore di mercato, è un
paliativo. Felipe Anderson e Lucas Biglia sono ancora due punti
interrogativi. Il primo è un oggetto misterioso, visti anche gli
oltre otto milioni sborsati per strapparlo al Santos, il secondo
invece non si è ancora adattato al meglio al gioco dei romani.
Squadra comunque pericolosa, non da Champions, perchè avere davanti
gente come Klose, Candreva e Hernanes vuol dire poter segnare in
qualsiasi momento. I veri problemi sono in difesa, i vecchi Dias,
Biava e Ciani non rappresentano certo un simbolo di sicurezza (gli 8
gol presi dalla Juve in due gare la dicono lunga) e, visto anche l'
addio di Diakite, bisognava operare una massiccia rivoluzione nel
reparto. Mezzo punto in meno anche per la diatriba con il Chievo sul
caso Berisha, scippare ai poveri clivensi un portiere albanese di 24
anni quando in porta Marchetti è intoccabile non è stato molto
elegante.
Livorno:
(5,5) l' esperienza dei vari Biagianti, Rinaudo, Coda e Greco, un mix
di giovani arrivati dalle grandi (Inter in primis): Duncan, Benassi,
Mbaye, Bardi, Botta oltre alle solite scommesse sbarcate da chissà
dove (Mosquera, Miguel Borja e Valentini i nomi caldi) fanno del
Livorno una delle più serie candidate alla retrocessione. La coppia
d' attacco formata da Paulinho, mister 10 milioni, e dal neo arrivato
Emeghara, sorpresa dello scorso campionato, promette scintille ed è
probabilmente una delle poche certezze di una squadra enigmatica ma
che lotterà fino alla fine per l'agognato traguardo.
Milan:
(6) “siam venuti fin qua, siam venuti fin qua per vedere segnare
Kakà”, era questo il ritmo di un coro della curva di qualche anno
fa e siamo curiosi di vedere se il figliol prodigo riuscirà a
ritornare quello che aveva trascinato il Milan in cima al mondo. Gli
anni passano per tutti e sono convinto che la minestra riscaldata in
salsa brasiliana sarò un po' indigesta a Galliani & co. Se Carlo
Ancelotti, l' allenatore che più di ogni altro ha inciso nell'
esplosione del talento verde oro ai tempi del diavolo, l' ha lasciato
andare praticamente gratis un motivo ci sarà. Comunque riuscire a
piazzare Boateng, che nessuno voleva, a più di 10 milioni di euro,
dopo l' unica partita giocata bene negli ultimi due anni è un colpo
degno del miglior Harry Potter. Allegri pestava i piedi per avere una
prima punta ed è stato accontentato adesso vediamo come risolverà
il problema di far coesistere Balotelli, Matri ed El Sharaawy. L'
indiziato numero uno per stare in panchina sembrerebbe il Faraone,
triste, abulico non sembra nemmeno lontano parente del giocatore che
l' anno scorso aveva trascinato i rossoneri nella prima parte
dell'anno (ma, se fosse vero, perchè non cedere un calciatore
sopravvalutato come l' italo-egiziano alle cifre che erano
trapelate?). L' attacco è stellare ma i veri problemi sono dietro:
Mexes, Zapata, l' infortunato Bonera e quel Silvestre scartato dall'
Inter non danno troppe garanzie, un centrocampo con De Jong, Poli,
Muntari e Montolivo fa quasi ridere se paragonato a quello delle
grandi d' Europa. Ottavi di Champions e terzo posto in campionato gli
obiettivi più alla portata, nulla più...
Napoli:
(6,5) Cavani, Campagnaro e De Sanctis out, Higuain, Callejon,
Mertens, Albiol, Reina e Zapata in. Via Walter Mazzarri, eroe del
Vesuvio, dentro quel Benitez che rese grande il Liverpool. Le prime
due giornate di campionato dicono che dal cambio ci abbiano
guadagnato i partenopei ma alla lunga l' assenza del miglior
centravanti del mondo si farà sentire eccome. Cavani faceva reparto
da solo, risolveva le partite con giocate sopraffine, il buon Higuain
è ottimo attaccante ma ha bisogno della squadra per rendere al
meglio e segnare. Callejon, Hamsik, Pandev, Mertens e Insigne
completano un reparto di trequartisti ben assortiti e di tutto
rispetto. In mezzo al campo il trio svizzero Behrami-Inler-Dzemili è
numericamente insufficiente per le tre competizioni ma i problemi
maggiori arrivano nel reparto difensivo. Albiol, Britos, il
dimenticato Cannavaro e Fernandez non sono sicuramente dei campioni
(i due gol presi col Chievo sono un indizio) mentre Zuniga e Maggio,
autentiche frecce nel 3-5-2 di mazzariana memoria, avranno non pochi
problemi ad adattarsi alla linea difensiva a 4 perchè in fase di
copertura non danno le dovute garanzie. Lotteranno fino alla per il
secondo/terzo posto ma per impensierire la Juve ci vuole ben altro
Parma:
(6,5) i cent'anni della società emiliana dovevano essere ben
festeggiati e per questo Ghirardi ha fatto le cose in grande. Antonio
Cassano è il catalizzatore di una squadra che ha comprato molto e
bene. Difesa puntellata con gli arrivi di Felipe e Cassani,
centrocampo irrobustito da Gargano, Cibsah, Obi e Munari,
davanti invece oltre ai confermati Amauri, Biabiany e Sansone il
sopracitato Cassano. Donandoni avrà l' imbarazzo della scelta e
siamo sicuri che i giallo blu saranno una delle sorprese della
stagione.
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